La “Primavera” di Castrovillari fa spazio a Catanzaro. Teatro, anzi analisi viva del nostro presente
Uno sguardo sul presente, tra criticità e possibilità, attraverso teatro, danza, performance per osservare e osservarci con occhi nuovi. Azione più che necessaria in questo tempo complesso e che, dopo un anno di stop, rende ancora più preziosa l’edizione XXII di Primavera dei Teatri. Poco importa allora che, per la seconda volta, il festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea si svolga in autunno, perché con 30 spettacoli in cartellone tra teatro, danza, musica, performance e reading, due anteprime nazionali e cinque prime, uno spazio per le produzioni calabresi e poi residenze artistiche e per curatori, incontri, approfondimenti, Primavera dei Teatri, dal 27 settembre al 6 ottobre, animerà un dialogo vivo e denso fra artisti e pubblico, un dialogo che mancava. Oltre Castrovillari, sede storica del festival, spazio per la prima volta a una tre giorni, con spettacoli internazionali, – dal 27 al 29 settembre – a Catanzaro. «Primavera dei Teatri torna in autunno, invade luoghi, contamina paesaggi scenici, interroga il presente – commentano i direttori del Festival Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano – Ci siamo sempre interrogati sul contemporaneo, sui nuovi linguaggi scenici, punto focale non solo di un festival che è cresciuto guardando in questa direzione, ma che ha avuto il coraggio di accogliere le scomodità del nostro presente. Lucidamente consapevoli che le esigenze artistiche derivano sempre da quelle umane, fatte di istinti, partecipazione, condivisione». Il festival – presentato in conferenza stampa alla cittadella della Regione a Catanzaro dai direttori alla presenza di Domenico Pappaterra, presidente Ente Parco Nazionale del Pollino; Donatella Monteverdi, assessore alla Cultura di Catanzaro, Ernesto Bello, assessore alla Cultura di Castrovillari, Aldo Costa, direttore della Fondazione Politeama Città di Catanzaro – quest’anno apre riflessioni su tematiche sempre più attuali come orientamento sessuale, identità ed espressione di genere, corpo fra accettazione e mutamento, e come oggetto politico, tra contraddizioni, rapporti umani e la costante ricerca dei classici per leggere meglio il nostro presente. Fra i nomi internazionali in scena a Catanzaro, il 27 settembre ElConde de Torrefiel, collettivo catalano tra i più acclamati del panorama contemporaneo, il 28 la performer, regista e “transpologa“ brasiliana Renata Carvalho e la performer e artista argentina Marina Otero, per la sezione dedicata alla danza, spazio ad Alessandro Sciarroni, Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti. Dal 30 settembre, a Castrovillari, si entra nel vivo della programmazione con la compagnia che ha ideato il festival, Scena Verticale che proporrà ogni giorno “V Canto, Inferno, Dante”, lavoro in itinere di e con Saverio La Ruina fra recitazione, video e voce cantata, arricchito dalle incursioni canore di Cecilia Foti, con lo sguardo esterno di Dario De Luca. Fra attesi ritorni e novità, apre il cartellone degli spettacoli Mario Perrotta, una delle voci più significative del panorama teatrale italiano, con “Dei Figli”, due le anteprime: il 1° ottobre Serena Balivo, Mariano Dammacco, Roberto Latini presentano “Danzando con il mostro”, primo gesto artistico comune fra tre degli artisti più premiati e apprezzati della scena contemporanea e il 4 ottobre “Animali Domestici”, scritto da Caroline Baglioni e diretto da Antonio Mingarelli, che ne ha curato anche il progetto e interpretato da Christian La Rosa e Alice Raffaelli. Cinque le prime nazionali fra cui l’1 ottobre l’ultimo lavoro di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani “Confessioni di sei personaggi”, ispirato ai Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, il 2 ottobre “i Macbeth”, produzione Arca Azzurra e Centro Teatrale Bresciano che vede in scena due protagonisti del teatro italiano come Enzo Vetrano e Stefano Randisi insieme a Giovanni Moschella e Raffaella D’Avella, nella riduzione di Francesco Niccolini e drammaturgia collettiva, il 3 in scena “Pietra d’inciampo”, di Sergio Pierattini per riflettere su memoria e olocausto e “Una storia al contrario”, adattamento teatrale dal libro di Francesca De Sanctis, diretto da Elena Arvigo. Debutto anche per “Dammi un attimo” di Francesco Aiello e Mariasilvia Greco, per Teatro Rossosimona, per la sezione del Calabria Showcase. Ma tanti altri sono gli appuntamenti di un programma che mescola generi e visioni: il 3 ottobre in scena la prima replica de La Divina Calabria, progetto di Giancarlo Cauteruccio e Teatro Studio Krypton, il 4, un ricordo di Antonello Antonante e Franco Dionesalvi, protagonisti della scena culturale calabrese recentemente scomparsi. E poi musica con «A 1000 all’ora», live dell’ensemble al femminile Glorius4, ovvero Agnese Carrubba, Mariachiara Millimaggi, Federica D’Andrea e Cecilia Foti e il live Stellar Sunset, di Gianfranco De Franco. Anche quest’anno incontri, presentazioni di libri, residenze artistiche e il workshop a cura di Vincenzo Tripodo sull’arte attoriale cinematografica.