Certi sogni si possono toccare con le dita. Anche partendo da una terra che, nelle narrazioni quotidiane, viene descritta come “maledetta”, infausta. C’è poi l’altra faccia della medaglia, quella mostrata con troppa parsimonia. Ma c’è. E invita a soffermarsi sulle eccellenze, su chi “ce l’ha fatta” non necessariamente riempendo la valigia di ogni bendidìo per tornare chissà quando. Perché realizzarsi a casa propria non ha prezzo: una testimonianza vivente sono i sette studenti delle università calabresi che hanno presentato i loro progetti, nati tra le mura universitarie, all’interno dell’evento del secolo: “Expo 2020”, a Dubai. Un’esposizione universale lunga come non mai, sia ‘fisicamente’ (25 padiglioni distribuiti su quasi 4,5 chilometri) sia a livello temporale, a causa del Covid. “Connettere le menti, creare il futuro” il claim che ha accompagnato l’esperienza negli Emirati Arabi della spedizione calabrese.
Il futuro parte da qui
Il Padiglione Italia ha aperto le porte ai ragazzi del sud (non solo a loro, la squadra è più ampia) e drizzato le antenne per captare il senso dei progetti legati all’intelligenza artificiale presentati con la collaborazione della Regione Calabria e grazie alla supervisione di Marta Ferrari (lombarda di nascita ma calabrese acquisita): «“Il futuro parte da qui” è un progetto promosso da SediciMedia - IAd bambini in collaborazione con Fly University Project che vuole essere una risposta concreta a un bisogno emerso attraverso l’ascolto del territorio. I nostri giovani ci chiedono una cosa semplice: dare voce al loro talento e dargli la possibilità di tornare a sognare in grande Vengono richiesti ragazzi formati e pronti per ricoprire le nuove figure manageriali che la trasformazione tecnologica in atto richiede. La Regione Calabria ha aderito con entusiasmo al nostro progetto e sarà protagonista, nei prossimi due anni, di un percorso di alta formazione dedicato alle materie stem».
I magnifici 7
Sette progetti legati al futuro che hanno spiccato il volo... per Dubai. Andrea Simeri 27enne di Crotone, ingegnere informatico all’Unical con un dottorato in corso, ha guadagnato il biglietto con l’idea “AI-based Content Discriminator vs Misinformation” un sistema disponibile sotto forma di applicazione per smartphone che si pone l’obiettivo di combattere la disinformazione online. Carla Orlando 26enne di Catanzaro, laureata in Chimica e Tecnlogie farmaceutiche all’Unical, ha presentato “FruitCoat”, una soluzione ibrida che, attraverso strategie di agricoltura intelligente, determina il momento migliore per la raccolta della frutta e applica una pellicola edibile e biodegradabile (composta da biopolimeri estratti dagli scarti alimentari), prolungando il tempo di conservazione della frutta. Aurora Delfino 22enne reggina, ingegnere informatica e biomedica dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, ha proposto “Fenice”, basato sulla necessità di ottimizzare e velocizzare le operazioni di soccorso in luoghi soggetti ad emergenze incendi. Il ventiquattrenne reggino Giovanni Tripodo, studente di Ingegneria informatica e telecomunicazioni dell’Università Mediterranea si è dedicato a “Teaching AI to fish: The future of marine resources is today”, sviluppando un sistema basato sull’intelligenza artificiale sotto forma di app per il supporto della pesca sostenibile, provando ad individuare quelle zone dove non siano presenti specie protette. Serena Bellantone 24enne reggina, studentessa di Politiche per l’innovazione dell’Università per stranieri di Reggio e Dario Zema 37enne reggino, studente di Lingue e traduzione per la comunicazione interculturale hanno lanciato l’idea “Meltin’ Tech”, ovvero come analizzare e conservare competenze ed esperienze culturali e professionali dei migranti in concreta sinergia con le risorse del territorio ospitante, al fine di garantire un’integrazione intelligente e sostenibile dei chi arriva e una crescita consapevole dell’area dal punto di vista sociale, culturale e economico. Santina Romeo 23enne di Reggio Calabria, studentessa di Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni all’Università Mediterranea, ha presentato: “Clean water: the essential element for life”: grazie ai nuovi sistemi di risparmio idrico basati sull’intelligenza artificiale, sarà possibile valutare il comportamento del Wdn in base alla variazione della domanda e prevedere le condizioni del sistema idrico e delle apparecchiature per aumentare la soddisfazione del cliente ed evitare sprechi».