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Straordinari ritrovamenti negli scavi di Laino Borgo: ritrovata una "realtà" di tipo urbano

Il professor Fabrizio Mollo, dell'Università di Messina, entusiasta per i ritrovamenti: nell'ultimo sito sondato anche una grande vasca con anfore ed altri oggetti

Il sito di San Gada nel territorio comunale di Laino Borgo è destinato a diventare tra i più importanti dell'archeologia del meridione. La seconda campagna di scavi che l'Università di Messina conduce in concessione ministeriale grazie alla collaborazione con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della provincia di Cosenza, «ha dato risultati enormi» afferma senza ombra di dubbi il professor Fabrizio Mollo quasi al termine dell'esperienza che ha coinvolto anche studenti e ricercatori. Proprio in questi giorni sul pianoro incastonato tra la valle del Mercure ed il Pollino si sta delineando la conformazione di un abitato «sicuramente di fase lucana, databile tra la seconda metà del quarto e almeno la metà del terzo secolo» - ha aggiunto il professore dell'Università di Messina - che nel settore naturale prosecuzione dello scavo del 2019 ha permesso di riportare alla luce «un intero isolato di età lucana che nella parte settentrionale mostra di avere tracce molto consistente di un abitato di età arcaica».

Una realtà «di tipo urbano per la fase ellenistica - ha continuato l'archeologo - di grande importanza e che merita una valorizzazione attenta. Si tratta senza dubbio del giacimento insediativo più importante di tutta la valle». Se sia o meno l'antica Laos lo diranno le ricerche scientifiche mentre gli scavi di questa stagione, condotta in stretta sinergia con l'Amministrazione comunale di Laino Borgo, il Parco nazionale del Pollino, e la Soprintendenza di Cosenza, hanno permesso di far riaffiorare dal terreno di San Gada un vano con una grande vasca al centro che aveva una funzione pratica ma anche collegata al sacro considerato che qui a valle scorre il Lao Mercure.

Sul sito degli scavi è intervenuta anche la responsabile della Soprintendenza di Cosenza, Mariangela Barbato: «Questa è solamente la seconda campagna di scavo e mi auguro sia l'inizio di una larga parte di scoperta che aggiunge un tassello molto importante alla conoscenza di questo territorio». Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, la quale ha parlato di «ritrovamenti di importanza a livello nazionale. Siamo rimasti entusiasti di quello è stato trovato oggi e spero che a breve riusciremo ad avere altri risultati - ha aggiunto - Noi come amministrazione comunale stiamo lavorando sull'acquisizione del terreno per dar vita ad un progetto di valorizzazione ampio, come ampia (circa 40 ettari) è la superfice interessata da questi ritrovamenti che merita attenzione da parte di tutto il territorio». Il sindaco a nome dell'amministrazione e della comunità di Laino Borgo ha anche elogiato la «professionalità e l'impegno del professor Mollo e di tutti i ragazzi che si stanno spendendo per portare alla luce reperti di queste antiche civiltà che ci permetteranno di conoscere meglio la storia dei luoghi in cui viviamo».

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