La policroma statua lignea di San Filippo Neri, “scolpita nel 1828 a devozione del popolo di Nicastrello da Venanzio Pisani”, da Serra San Bruno, ha fatto festoso e commosso ritorno da Capistrano, dove era stata trasportata nella chiesa del Purgatorio (del 1650) per essere restaurata, nella “sua” Nicastrello, antico borgo disabitato, dove vi è una chiesa del 1630.
Prima della partenza per Nicastrello, la statua era stata portata nella chiesa Madre (antecedente al 1630), dove don Antonio Calafati ha tracciato un curriculum vitae del Santo, rivolto il saluto e benedetto la Statua, generando commozione e fragorosi applausi fra i numerosi fedeli che gremivano il luogo sacro.
Moderati dal giornalista Andrea Fera sono intervenuti, per delega dell’assente sindaco, il presidente del consiglio comunale Andrea Pilieci, don Antonio Russo della diocesi di Mileto che ha sottolineato come i beni culturali diocesani, quali le Statue dei Santi, non vanno in musei ma nelle chiese per la venerazione e devozione dei fedeli, lo storico Mario Manduca che ha illustrato le origini del Casale e della Chiesa di Nicastrello e della venerazione verso San Filippo Neri, Don Bernardino Comerci, parroco di Dasà, che ha sottolineato, fra l’altro, come non bisogna legarsi alla Statua come idolo, bensì come “simbolo” che unisce e che è un tramite fra i fedeli e il Santo.
Molto seguita la relazione del restauratore di belle arti Nicola Mazzitelli che ha illustrato, con varie foto, le varie fasi del restauro evidenziando lo stato di fatto, in itinere e a restauro finito della Statua.
Alle ore 18 (e, quindi, sotto ancora un caldo soffocante), dalla Chiesa Madre è iniziata la processione che, con la Statua su un’auto scoperta ed i fedeli con parroco ed autorità a piedi, dopo un percorso di circa 2 km, cantando litanie e recitando preghiere, ha raggiunto Nicastrello. Questo borgo, nonostante sia disabitato e ridotto a ruderi, accoglie ancora in armonia le tre comunità di Monterosso, San Nicola da Crissa e Capistrano, che, per tradizione secolare, ognuna, accompagnata dalla banda musicale, ha cantato la litania lauretana, rispettivamente all’ingresso del borgo, dietro la chiesa e sul sagrato della stessa. Infine la celebrazione eucaristica officiata dal parroco Calafati e da quello di Dasà Don Bernardino Comerci, che si è detto entusiasta come un borgo disabitato continui ancora a riunire, nella fede, tre comunità diverse in occasione delle feste che ivi continuano a celebrarsi: San Filippo e S. Elena.
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