Ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato Antonino Avenoso, il 32enne che secondo la Procura di Crotone aiutò il padre Vito, di 65 anni, che il 26 marzo 2022 uccise il genero Luigi Greco, 43enne boscaiolo di Umbriatico, e ferì il nipote Francesco Greco di 19 anni. L’istanza del rito alternativo (che se accolta comporterà lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna) è stata depositata nella cancelleria del giudice per le indagini preliminari dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pubblico ministero Pasquale Festa, il titolare del fascicolo.
Antonino Avenoso è finito in manette lo scorso gennaio in Germania in seguito ad un mandato di arresto europeo eseguito dalle forze di polizia tedesche con l’accusa di essere stato il complice del killer. Ad inchiodare il 32enne, che deve rispondere di concorso in omicidio e tentato omicidio e armi, sono stati anche gli esiti dell’esame “Stub” effettuato dai carabinieri del Ris di Messina che hanno rivelato tracce di polvere da sparo sia sul corpo dell’indagato che sugli indumenti che avrebbe indossato il giorno dell’agguato mortale. I motivi dell’assassinio, per il quale Vito Avenoso è già finito a processo davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro, furono ricondotti a dissidi insorti tra il 65enne e la famiglia della vittima. In particolare nel 2021 - come ricostruito dai militari dell’Arma che hanno condotto le indagini - il 43enne e suo figlio (quello che si salvò dalla furia omicida) vennero raggiunti dal divieto di avvicinamento alla moglie di Greco (la figlia del 65enne).
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