Calabria

Domenica 24 Novembre 2024

Maxi frode fiscale da 30 milioni, così i cutresi facevano affari in Emilia: 88 indagati

Quattro imprenditori sono stati sottoposti a misura cautelare, in carcere e ai domiciliari, tra la Lombardia e la Campania, con accuse a vario titolo per bancarotta fraudolenta, frode fiscale e autoriciclaggio, dopo un’indagine della Guardia di Finanza di Monza. Soldi che finivano in un marchio di moda, 25 Febbraio 2021. ANSA/US/GDF

Dall’alba di questa mattina oltre 100 militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Emilia e della Polizia di Stato, su delega della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Calogero Gaetano Paci, stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per un controvalore di 11.500.000 euro emesso dal GIP del Tribunale reggiano nei confronti di 87persone fisiche e giuridiche, di cui 34 interessati anche da perquisizioni locali. L’indagine “Consequence”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, è il naturale sviluppo di una tranche dell’operazione Billions,  che già aveva smantellato a metà del 2020 un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati fiscali (grazie al coinvolgimento di 28 società cartiere), riciclaggio e bancarotta fraudolenta per un giro illecito di oltre 240 milioni di euro, per la quale sono stati condannati in primo grado - lo scorso dicembre -  61 imputati. Il sodalizio, operante nel reggiano ma con proiezione nazionale, era specializzato nel mettere a disposizione , in modo professionale e massivo, a favore di aziende operanti in molte regioni italiane servizi finanziari illegali - in particolare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti - e nell’assicurare le attività connesse e collaterali di monetizzazione del denaro sottratto al controllo del fisco, ovvero di movimentazione del medesimo denaro in modo da dare parvenza, quantomeno dal punto di vista del pagamento, della effettività dei rapporti e di permettere al beneficiario delle fatture false  di garantirsi il profitto illecito caratterizzato dal risparmio d’imposta. Il provvedimento di sequestro odierno è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di 87 società utilizzatrici, aventi tutte sede fuori dal circondario reggiano - e di altrettanti soggetti risultati essere nel tempo loro rappresentanti legali e/o amministratori - dislocate sul territorio nazionale ed attive in diverse attività d’impresa, alcune particolarmente note sul mercato. Al termine delle attività d’indagine, è stato documentato (allo stato in via cautelare trattandosi di attività di indagine preliminare) come le 87 società interessate abbiano utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’I.V.A. e delle Imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalle società cartiere reggiane per oltre € 30.000.000,00, procurandosi un profitto illecito quantificato per circa 11.500.000,00 euro. Il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca è stato operato, agli esiti di mirati riscontri all’Anagrafe dei Rapporti finanziari, sulle somme presenti sui conti correnti nella disponibilità delle società e delle ditte utilizzatrici delle fatture per operazioni inesistenti, poiché considerato esso stesso profitto diretto del reato, e, per equivalente, sulle somme e sui valori comunque nella disponibilità degli indagati fino alla concorrenza dell’imposta evasa calcolata. Contestualmente all’esecuzione del decreto di sequestro sono state eseguite 34 perquisizioni locali e personali nei confronti dei soggetti destinatari del provvedimento giudiziario risultati essere connotati da elementi di particolare rilievo, quali la pericolosità fiscale. Le perquisizioni, volte alla ricerca di denaro contante, sono state eseguite dai militari delle Fiamme gialle e dai poliziotti con l’ausilio di unità cinofile cash-dog della Guardia di Finanza, specificatamente addestrate al particolare impiego.   Nel corso delle operazioni si è provveduto a notificare, nei confronti di tutti gli 87 soggetti indagati, un’informazione di garanzia emessa dall’A.G. inquirente in ordine alla predetta ipotesi di reato con contestuale avviso di conclusione delle indagini preliminari.

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