Nella sede del Consiglio regionale la Giornata sulla Povertà educativa organizzata dal Corecom Calabria
Più alto è il tasso di indigenza diffusa in un territorio, tanto elevato sarà quello relativo al livello di istruzione e formazione professionale: povertà economica e povertà educativa sono la faccia di una stessa medaglia e sono proprio gli effetti di questo combinato disposto a gettare i timori più profondi sul futuro prossimo della Calabria. Le istituzioni hanno il dovere di “creare una rete” e interagire per garantire che ogni bambino e ogni giovane possa accedere all'istruzione e alla cultura, affinché nessuno sia lasciato indietro. È questa la sintesi dell’articolato confronto che ha animato la prima Giornata sulla Povertà educativa organizzata dal Comitato per le Comunicazioni della Calabria, nella sede del Consiglio regionale a Reggio Calabria. “A causa di difficili condizioni economiche molte bambine, bambini, ragazze e ragazzi non hanno le stesse opportunità dei loro coetanei in situazioni economiche migliori. L’intento di questo confronto avviato tra istituzioni, operatori di settore, agenzie educative è quello di mettere al centro dell’attenzione la problematica per dare risposte e, quindi, offrire ai bambini e alle bambine calabresi le stesse opportunità dei loro coetanei in situazioni economiche migliori”. È quanto ha affermato dal presidente del Corecom Calabria, Fulvio Scarpino, che ha moderato le sessioni di lavoro della mattinata concluse con la proclamazione dei vincitori dell’Avviso pubblico indetto nel dicembre 2022, in seguito all’istituzione del premio di qualità per i migliori contenuti comunicativi per l’anno 2022. Il presidente Scarpino è stato affiancato dal vice presidente Mario Mazza e dal segretario del Corecom, Pasquale Petrolo.
C’è da ricordare che il premio è stato istituito dal Corecom Calabria nell’intento di individuare iniziative, azioni propulsive, strumenti, atti ad offrire un contributo nella lotta al fenomeno distorsivo della povertà educativa da parte dei media.
“Questa iniziativa ha avuto scopo principale di sensibilizzare la comunità sul tema della povertà educativa e incentivare la produzione di contenuti di qualità sulla tematica - ha spiegato il presidente Scarpino -. Il Corecom ha coinvolto le scuole, oltre i soggetti istituzionali competenti, per approfondire e contrastare le criticità strutturali e infrastrutturali che acuiscono la situazione di povertà educativa esistente nella nostra regione”.
I VINCITORI DEL PREMIO DI QUALITÀ - A consegnare i premi, assieme ai componenti del Corecom Calabria, è stato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, e i componenti della commissione giudicatrice: il presidente, il giornalista del Sole 24Ore Giuseppe Chiellino e la presidente del Corecom Veneto, Marco Mazzoni Nicoletti (collegata in remoto la produttrice cinematografica Guia Invernizzi Cuminetti). A vincere il primo premio Radio Tele International srl, con il “Reportage sulla Povertà minorile educativa” (il premio è stato ritirato dal direttore responsabile, Giusy Regalino); al secondo posto con “Non rubiamo il futuro ai bambini”, vince la rivista cultuale “Globus” (presente il direttore Fabio Lagonia); il terzo premio è andato a Diemmecom con il reportage “I maestri di condominio” (il premio è stato ritirato dal direttore editoriale Pierpaolo Cambareri) Quarto posto per Canale 14 con il video “Arghillà terra di conquista, giovani invisibili, adulti negati”. Tre le menzioni speciali: ad Esperia Tv (ritira Michele Palermo), Calabria 7 e Telemia.
Tra i presenti anche il direttore della sede Rai Calabria, Massimo Fedele.
I LAVORI DELLA PRIMA SESSIONE - I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, del coordinamento dei presidenti del Corecom Italia, Antonio Donato Marra (che ha anticipato che la Giornata diverrà itinerante e si svolgerà in altre regioni) e del direttore vicario dell’Ufficio scolastico regionale, Domenico Cama. “Occorre realizzare una sorta di "rete di supporto" che possa accompagnare i ragazzi e le ragazze in un percorso di crescita culturale, contribuendo a sconfiggere la povertà educativa – ha affermato il presidente Filippo Mancuso -. Penso alle potenzialità che possono offrirsi ad uno studente calabrese di trascorrere una giornata in questa Assemblea legislativa, per apprendere il corretto uso delle fonti documentali, attingere correttamente le informazioni dal web e sperimentare in modo critico l'utilizzo delle nuove applicazioni che l'intelligenza artificiale offre oggi. Dobbiamo impegnarci insieme, per garantire che ogni bambino e ogni giovane possa accedere all'istruzione e alla cultura, affinché nessuno sia lasciato indietro”.
I DATI ISTAT - Dopo l’intervento di Antonella Bianchino Dirigente Ufficio Territoriale Area Sud Istat, la prima sessione di lavori è stata aperta dai ricercatori ISTAT Alessandra Rodolfi e Domenico Tebala; Antonella Bianchino Dirigente Ufficio Territoriale Area Sud Istat.
Come spiegato dai ricercatori, secondo l’ultimo rapporto Bes dell’Istat (nel periodo pre-pandemico), la Calabria registra il tasso più alto in Italia di competenze alfabetiche inadeguate nelle scuole superiori di secondo grado: con 47 studenti su cento. Con la provincia di Crotone all’ultimo gradino nella classifica nazionale per impreparazione: circa il 57%. Una percentuale che sale se si valutano le competenze numeriche. Qui la fascia di studenti con un livello insufficiente tocca il 57,7%. E dopo lo scoppio dell’epidemia e l’avvento della didattica a distanza quei dati sull’acquisizione delle competenze tra gli studenti calabresi sono peggiorati. Facendo superare ampiamente quota 60% tra i maturandi che non hanno raggiunto una soglia sufficiente di competenze alfabetiche (esattamente il 64%) e matematiche (addirittura 7 giovani su 10). Come è elevatissimo il dato di chi tra i giovanissimi rientra nel novero dei Neet, cioè quei soggetti di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni che né lavora né è inserita in circuiti formativi. Anche qui le province calabresi hanno il triste primato di stare in testa alla classifica nazionale.
I dati illustrati dall’Istat hanno rappresentato una solida base di partenza per la tavola rotonda incentrata sul tema della Povertà educativa è stata animata dal professore dell’Università “Magna Graecia”, Antonio Viscomi; dal vice presidente del Corecom Calabria, Mario Mazza e dal Commissario del Corecom Sicilia, Aldo Mantineo. “Quando parliamo di povertà educativa ci concentriamo su quella che nasce tra zero e sei anni, ma poi si riflette su tutta la vita. Il Corecom ha una funzione istituzionale e pro attiva rispetto al sistema - ha affermato il professor Viscomi - I dati dell’Istat, come quelli che parlano del 46% disegnano un futuro di migrazione e spopolamento della Calabria e forse del Mezzogiorno: serve l’impegno delle istituzioni per congiurare questo quadro preoccupante attraverso la creazione di una alleanza territoriale che sappia costruire percorsi che portino a garantire meno bonus e più servizi. Serve un cambio di mentalità”, ha affermato il professor Viscomi. “Il Consiglio regionale, anche attraverso Corecom, ha voluto investire su questa delicata tematica: oggi ci sono presidenti dei Comitati di tutta Italia, una occasione per riunificare il Paese per colmare i divari e le differenze: la povertà educativa si affronta anche in questo modo”, ha aggiunto Mario Mazza mentre Aldo Mantineo ha sottolineato il ruolo degli operatori dell’informazione in materia: “Sul fronte della povertà educativa non esiste una adeguata percezione, mentre tutti abbiamo idea della povertà economica. Come comunicatori siamo interessati a trovare le storie, a stimolare le lacrime, ma non ci fermiamo ad analizzare le problematiche: le nostre specifiche competenze devono diventare strumento di approfondimento, andare oltre il racconto per contrastare la povertà educativa”.
Alecci: è in pericolo il futuro dei nostri ragazzi
Ho partecipato con molto interesse alla “Giornata sulla Povertà Educativa” organizzata dal Co.Re.Com Calabria, presso la sede del Consiglio Regionale a Reggio C.. Una giornata molto importante, che ha avuto l’obiettivo di focalizzare la nostra attenzione su un fenomeno forse non molto conosciuto, ma potenzialmente devastante per il futuro delle nostre giovani generazioni. La Povertà Educativa è un fenomeno strettamente collegato alle difficili condizioni economiche, capace di privare bambini, adolescenti e ragazzi delle adeguate opportunità di crescita e formazione, negando la possibilità di apprendere, sperimentare e sviluppare le loro inclinazioni e le loro capacità. E’ una povertà culturale, subdola, intangibile, meno evidente di quella economica anche se correlata ad essa, ma sicuramente capace di influenzare in maniera decisiva il futuro di intere comunità e interi territori. E la Calabria rappresenta certamente un territorio a rischio, perché gli effetti di questo fenomeno multidimensionale potrebbero creare ancora più danni rispetto ad altre zone d’Italia. Nella nostra regione, secondo gli ultimi dati, piu’ del 60% degli studenti non raggiunge il livello base delle competenze in italiano, mentre quelle in matematica sono disattese dal 70%. L’abbandono scolastico si attesta al 14%, ampiamente al di sopra della media nazionale, e su cinque giovani sotto i 30 anni, ben 3 non lavorano e non studiano. A questi dati già allarmanti, si intrecciano quelli relativi alla Povertà Educativa Digitale, vero e proprio banco di prova delle generazioni future. Un divario digitale, che rappresenta un’ulteriore dimensione della povertà e che alimenta e acuisce il fenomeno della povertà educativa. La Calabria è la regione con il minor numero di famiglie collegate a Internet, la regione in cui le cui famiglie non possono garantire ai giovani computer adeguati e connessioni veloci, nelle cui scuole non è garantita la presenza di PC e tablet. Dati come questi non possono che allarmarci. Questo tipo di povertà può avere conseguenze irreparabili per la nostra regione. Se negli scorsi decenni a partire alla ricerca di un futuro migliore erano le “nostre braccia”, appare evidente come oggi siano le nostre menti più brillanti a partire alla ricerca di condizioni più incoraggianti per far emergere e affermare i propri talenti. E il regime di autonomia differenziata, così come oggi proposto, non farebbe che acuire la gravità di queste distanze. Per questo motivo reputo fondamentali giornate come quella di oggi, con la partecipazione allo stesso tavolo di tutti i soggetti interessati, provenienti da varie regioni italiane, dalle istituzioni alla scuola, dagli Istituti di ricerca alle Università, fino al mondo dei media, per un confronto proficuo, basato sullo scambio di conoscenze e buone prassi. C’è tantissimo da fare, è una battaglia che non può essere rimandata, e che la politica ha il dovere di combattere, attingendo a tutti gli strumenti a disposizione con il coinvolgimento di tutti gli attori della società civile, a cominciare dalle famiglie e dagli istituti scolastici.