Calabria

Lunedì 29 Aprile 2024

Gli interinali nelle Prefetture e Questure restano senza contratto. Sit-in a Catanzaro

 
 
 

Futuro incerto per decine di lavoratori somministrati di Questure e Prefetture calabresi. Lo scorso 31 dicembre sono scaduti i loro contratti nel silenzio generale. In tale quadro, Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil intendono sottolineare l’importanza del lavoro del personale somministrato negli uffici per l’immigrazione degli uffici dello Stato. E proprio stamattina Nidil Cgil Felsa Cisl e Uil Temp hanno proclamato un sit-in che si è articolato con una manifestazione dinanzi alla Prefettura di Catanzaro. «Lavoratrici e lavoratori - sottolineano Ivan Ferraro (Cgil), Gianni Tripoli (Cisl) e Oreste Valente (Uil) - che oltre ad occuparsi delle procedure di emersione previste dal decreto legislativo 34 del 2020 (sull’emersione del lavoro nero, ndr), hanno supportato l’ordinaria attività degli uffici, oltre ad aver maturato già le sufficienti competenze per affrontare ulteriori attività come, ad esempio, la gestione delle pratiche legate al cosiddetto “decreto flussi”. Nonostante vi siano delle carenze di organico strutturali e incombenze ordinarie e straordinarie, questi contratti sono stati fatti scadere a fine anno; sarebbe un grave errore non dare continuità a questi servizi e togliere personale competente dalle Prefetture». In queste ore è in corso una mobilitazione nazionale affinché si apra un serio tavolo di confronto con il governo e si possa dare continuità all'occupazione e garantire servizi essenziali per i cittadini. . «L’immigrazione - sottolineano i responsabili delle tre organizzazioni sindacali - non può essere trattata come una emergenza e vanno date risposte strutturali; chiediamo quindi di dare continuità ai servizi e che si diano risposte qualificate garantendo una occupazione competente». Per tale ragione, In molti casi si tratta di trovare una soluzione che garantisca la continuità necessaria a evitare che le regolarizzazioni dei lavoratori o i permessi di soggiorno per gli stranieri accumulino ritardi biblici tanto da portare a contenziosi che peseranno sulle casse dello Stato. Una strategia al ribasso che, evidentemente, non giova proprio a nessuno.

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