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La scuola in Calabria riparte con poche ombre e lampi di speranza. Princi: concertazione stella polare

Prima campanella senza più l’angoscia della Dad

La sostanza del mondo si ricompatta mentre il virus svanisce. Il suo respiro, i suoi rumori diventano, col passare dei giorni, suoni impercettibili all’interno dei protocolli sanitari e nelle teste dei nostri ragazzi. Giovani che, da questa mattina, ritorneranno a scuola senza più limitazioni, senza più paure. Nessuna distanza col compagno di banco, nessun filtro alle emozioni e la mascherina indossata solo in condizioni di fragilità.

Anche l’incubo della didattica a distanza non è più uno strumento di difesa contemplato contro l’avanzata del morbo. La Dad è rimasta per troppo tempo uno scudo efficace per contrastare il Covid ma non si è rivelata ugualmente adeguata nella difesa del diritto allo studio. Le stanzette trasformate in aule virtuali attraverso le piattaforme web hanno finito per cancellare le relazioni necessarie per l’apprendimento, spezzando lo storico architrave della scuola impalcato sui sentimenti reali e non quelli immaginati, quelli che l’elettronica riesce ad elaborare tra “mi piace” ed emoticon.

I numeri

Eccola, dunque, la scuola che riparte, questa mattina, in una Calabria spossata dalle sue storiche contraddizioni per dare un futuro ai suoi 262.615 studenti di ogni ordine e grado. La frazione più numerosa è quella delle superiori con 96.115 iscritti, mentre quella meno consistente è quella delle scuole dell’infanzia con 36.478. Un dato che si rispecchia nel crollo delle nascite che da alcuni anni sta erodendo quote importanti di popolazione residente. E la ridotta attività della cicogna ha portato a conseguenze inevitabili nella riorganizzazione dell’attività didattica. Questa mattina, la prima campanella riporta in aula anche 78.567 scolari delle primarie e 51.455 studenti delle medie. I docenti di ogni ordine e grado sono 32.359 mentre il personale Ata supera di poco le novemila unità (esattamente 9.104). Una popolazione scolastica distribuita nelle 3.341 istituzioni, sia pubbliche che private, spalmate in tutta la Calabria.

Cosenza è la provincia con più istituti: 1.260. A seguire: Reggio (875), Catanzaro (588), Vibo (349) e Crotone (269). La graduatoria delle città con più scuole è, invece, guidata da Reggio che è sede di ben 233 luoghi d’istruzione. A seguire: Catanzaro (137), Corigliano Rossano (126), Cosenza (105), Lamezia (93), Vibo (79) e Crotone (70). Le istituzioni più diffuse sono le scuole dell’infanzia (in tutta la regione ce ne sono 1.239).

Tra le scuole superiori, invece, la tipologia più diffusa è quella degli istituti tecnici con 114 a indirizzo tecnologico e 86 economico. Anche i professionali tengono testa con 114 per i servizi e 72 dedicati ai nuovi indirizzi. Tra i licei, invece, prevale l’opzione scientifica con 62 realtà che operano in Calabria mentre i classici sono 37.

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