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La carica degli aspiranti medici calabresi

Sogni, speranze, ansie nel giorno dei test d’ammissione ai corsi di laurea all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Quasi 1.500 persone si sono cimentate nella prova. I candidati più giovani nati nel 2004. Domande su materie scientifiche ma non solo. Ora l’attesa per conoscere l’esito dell’esame

Una valanga di sogni, speranze, ansie, tensioni. L’ormai classica giornata campale per i test di accesso alla Facoltà di Medicina. Come ogni anno a inizio settembre. Al campus di Catanzaro sono arrivati in quasi 1.500 fra giovani (i più piccoli del 2004) e meno (c’era gente del 1968) da Catanzaro e provincia, dal Reggino, dal Crotonese, dal Vibonese. Tantissimi ragazzi e ragazze, molti genitori a condividere paure e dita incrociate, a dare conforto prima e dopo i 100 minuti dell’esame. E poi uomini e donne della sicurezza, poliziotti e carabinieri, ricercatori e ricercatrici, medici: tutti impegnati a far andare ogni cosa per il verso giusto, senza intoppi, prima, dopo e durante la prova nella quale i candidati hanno risposto (oppure no) a 60 domande fra logica, matematica e fisica (la forza centrifuga, la velocità), biologia e chimica (cromosomi), cultura generale (cos’è il Def, per esempio).
Alessia Macrì, 21 anni, di Crotone, si è presentata scortata dalla mamma, dalla sorella Danilea e dal fidanzato Luigi: «Ho un po’ d’ansia, è la seconda volta che ci provo - ha spiegato -. Quest’anno la composizione dei test è cambiata, quindi non serve molto fare previsioni. Mi sono preparata per un anno, è stata dura, ma mi sono dedicata al 100 percento. Ora non mi resta che entrare in aula e sperare vada tutto bene, perché serve pure fortuna. I miei punti di forza? Biologia e chimica».

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