In principio fu la Salerno-Reggio Calabria. La famigerata A3, con ampi tratti incompleti, interruzioni, varchi e cantieri senza… data di scadenza. Poi, nel 2016, l’annuncio in pompa magna: «L’incubo durato decenni è finito: l’autostrada può dirsi completa». Con tanto di benedizione dell’allora premier Renzi.
L’anticamera di un’era differente, ben presto, si trasformò nel preludio di… una nuova “creatura”: nel 2017 venne alla luce l’A2, “Autostrada del Mediterraneo”. A posteriori, un’operazione di maquillage. L’utenza stradale, in breve tempo, si accorse che a fronte di una denominazione nuova di zecca era cambiato pochissimo. Perché i tratti incompleti, le interruzioni e i cantieri infiniti sono ancora lì. Magari spostati avanti di qualche spanna, più o meno della stessa lunghezza, ma sempre lì.
Fino a una settimana fa, a luglio inoltrato, nel tratto da Cosenza Sud a Sant’Onofrio la “nuova” Sa-Rc presentava ben 14 interruzioni con altrettanti restringimenti di carreggiata. Ansia e stridor di denti per i viaggiatori, costretti a zigzagare in modo nevrotico tra defleco in gomma e barriere jersey. Quattordici deviazioni come le quattordici “stazioni” della via crucis. Perché, senza voler sconfinare nella blasfemia, di “passione” vera e propria si trattava. Negli ultimi 8-10 giorni, però, qualcosa è cambiato. E con l’approssimarsi degli esodi estivi, un cantiere dopo l’altro è stato smobilitato. Anche quelli legati ai tratti più difficili da attraversare senza procedere a passo d’uomo, soprattutto nei giorni in cui i mezzi pesanti fungono quasi da… safety car e rallentano il traffico fino a creare code chilometriche: in particolar modo da Sibari a Firmo (o viceversa), tra Rogliano e Altilia ma, soprattutto, da Pizzo a Sant’Onofrio. Per non parlare del chilometro per cuori forti tra Montalto e Cosenza Nord (Rende), autentico imbuto che nelle ore di punta, all’altezza dello svincolo, si trasforma in un presepe. Tutti fermi in attesa che arrivi il proprio turno. Alla faccia dell’annuncio datato 2016.
Cosa è cambiato negli ultimi giorni?
Andiamo con ordine. A inizio luglio l’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, dopo un colloquio con i vertici dell’Anas ha dichiarato che «entro metà mese» l’A2 sarebbe stata liberata dal giogo dei cantieri. Con l’estate “vera” alle porte, il minimo sindacale per consentire a migliaia di turisti diretti in Sicilia, in Calabria o al Nord (perché non c’è una faccia della medaglia migliore dell’altra) di affrontare le tratte senza dover necessariamente sgranare il rosario e sperare di non incontrare i tir nella propria carreggiata (anzi, corsia). Poi, è stata direttamente l’Anas a esprimersi spostando la deadline individuata da Orsomarso di una settimana. Dal 15 al 22 luglio. «In previsione dell’aumento dei flussi veicolari dovuti agli spostamenti dei vacanzieri, Anas (Gruppo FS), per facilitare la circolazione sulla rete stradale e autostradale di competenza, rimuove a partire dall’8 luglio al 4 settembre oltre 500 cantieri, più della metà ad oggi attivi, con l’obiettivo di offrire un viaggio più confortevole e sicuro, non solo per spostamenti di breve e medio raggio, ma anche di lungo raggio. L’operazione di rimozione cantieri si unisce al Piano Anas mobilità estiva 2022, che sarà varato a breve, in collaborazione con il Mims, insieme a Viabilità Italia, al Ministero degli Interni, Aiscat, Protezione Civile, Polizia Stradale, Polizia di Stato, Carabinieri e ai Vigili del Fuoco. Lungo l’A2 le attività finalizzate al ripiegamento dei cantieri sono in corso per consentire la rimozione degli stessi e a garantire, entro il 22 luglio, il transito in carreggiata a doppia corsia per direzione di marcia».
Qual è la situazione attuale?
L’Anas sta per mantenere le promesse. Soprattutto nei tratti più “caldi”, via un deflexo dopo l’altro, le corsie si sono trasformate (quasi tutte, ma è presumibile che entro venerdì anche gli ultimi cantieri saranno rimossi) in carreggiate. Da cinque giorni chiunque abbia attraversato l’A2 si sarà reso conto che i tempi di percorrenza sono sensibilmente diminuiti, così come le interruzioni. Ciò significa che già nel prossimo weekend viaggiare non sarà più un esercizio di santità.
Cosa accadrà dopo l’estate? Inutile illudersi, perché i cantieri e le deviazioni torneranno a prendersi la scena al termine della stagione delle vacanze. Ciò significa che gli interventi non sono stati affatto completati ma una “tregua” per gli automobilisti era quanto meno doverosa. In sostanza a settembre torneranno a far capolino i caschetti degli operai.
Quali tipi di interventi sono necessari? L’obiettivo, come ha chiarito Anas, è garantire la sicurezza. Come? Ammodernando, ovvero allineandosi alle nuove normative. Un restyling che ha riguardato (e riguarderà) cordoli e barriere. C’è poi la manutenzione quotidiana e ordinaria (segnaletica stradale, pulizia delle gallerie, bonifica post-incidenti) che appesantisce il carico.
Prospettive e realtà
Il problema atavico della “Sa-Rc”, comunque la si voglia chiamare, è la sua... modestia. L’unico “canale” su strada che consenta di raggiungere la Sicilia – e viceversa – è un’autostrada ad appena due corsie. E così un paio di interruzioni sono sufficienti a isolare la Calabria per diverse ore.
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