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Il "valzer" dei giudici in Calabria, comincia una nuova fase al distretto di Catanzaro - FOTO

La nomina e l'insediamento del procuratore capo di Castrovillari, Alessandro D'Alessio, dopo due anni di vacatio, chiudono un capitolo spinoso in un'area della Calabria

Dopo la tempesta arriva una nuova fase nel distretto giudiziario di Catanzaro. La nomina e l'insediamento del procuratore capo di Castrovillari, Alessandro D'Alessio, dopo due anni di vacatio, chiudono un capitolo spinoso in un'area della Calabria segnata dalla presenza di gruppi criminali agguerriti e pericolosi. D'Alessio, proveniente dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, si occuperà di una zona che comprende l'intera Sibaritide, Corigliano Rossano e risale fino a Roseto Capo Spulico.

Una zona infestata dalla 'ndrangheta - come confermano i numerosi delitti compiuti negli ultimi quattro anni e le dichiarazioni rese recentemente dal boss pentito Nicola Acri, detto "occhi di ghiaccio" -. Il predecessore di D'Alessio, il magistrato Eugenio Facciolla, è stato trasferito a Potenza con funzioni di giudice civile dalla sezione disciplinare del Csm per ragioni afferenti ad una inchiesta condotta dalla Procura di Salerno (inchiesta rispetto alla quale il togato ha sempre protestato la propria innocenza). Il pubblico ministero "anziano" dello stesso ufficio giudiziario, Luigi Spina, ex componente dell'organo di autogoverno dei giudici in quota Unicost, è stato nei giorni scorsi condannato dalla sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli ad un anno e sei mesi di sospensione dalle funzioni per le intricate vicende "correntizie" che hanno riguardato l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara. Stessa pena è stata inflitta, nella medesima occasione, ad un altro pm in servizio nel distretto catanzarese, Antonio Lepre, magistrato inquirente a Paola e pure lui già componente del Csm in quota Magistratura indipendente.

E pure la nomina del nuovo procuratore generale, Giuseppe Lucantonio, procuratore aggiunto di Napoli, segna un passaggio importante, considerato che il predecessore, Otello Lupacchini, è stato trasferito dalla sezione disciplinare del Csm e assegnato a Torino senza più funzioni direttive. Da Catanzaro è stato pure trasferito dalla sezione disciplinare del Csm, il procuratore aggiunto del capoluogo di regione, il cosentino Vincenzo Luberto, assegnato con funzioni di giudice civile a Potenza per effetto di un'altra inchiesta della magistratura salernitana. Al suo posto è stata nominata Giulia Pantano, pm antimafia in servizio a Reggio Calabria

L'area centrosettentrionale della Calabria è stata peraltro scossa dall'arresto e la successiva condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione dell'ex presidente della Corte di assise di appello di Catanzaro, Marco Petrini, imputato di corruzione in atti giudiziari per una serie di gravi fatti riguardanti "aggiustamenti" di processi e provvedimenti giudiziari "pilotati".

Il presidente del Tribunale della libertà di Catanzaro, Giuseppe Valea, è stato invece interdetto dalle funzioni nel luglio scorso - il Csm ne aveva su sua richiesta già disposto il trasferimento a Milano - perchè coinvolto in una indagine per un presunto falso ideologico condotta sempre dai pm di Salerno competenti a indagare sui magistrati in servizio nel distretto catanzarese. Ferma restando la presunzione d'innocenza rispetto ai fatti contestati di tutti i magistrati indagati, presunzione che deve valere sino alla conclusione definitiva delle vicende che li riguardano, le nomine decise dal Consiglio superiore della magistratura sembrano destinate ad aprire una fase diversa rispetto alle tensioni vissute negli ultimi tre anni.

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