Sinodo diocesano a Mileto: “Creare nuovo interesse per la trasmissione della fede alle nuove generazioni"
Si è chiuso questa sera nella Basilica Cattedrale di Mileto il Sinodo diocesano, la cui conclusione, poi rinviata a causa della pandemia, era prevista per il 25 ottobre scorso. Si è trattato di un lavoro durato quattro anni nel corso del quale la diocesi ha tracciato le linee del sul futuro soprattutto sulle sfide che oggi la Chiesa deve affrontare e sulla necessità di creare nuovo interesse “per la trasmissione della fede alle nuove generazioni alla luce dei cambiamenti culturali epocali che stanno stravolgendo gli stessi presupposti valoriali della convivenza sociale. Un cambiamento sul quale “la Chiesa non può far finta di nulla e chiudere gli occhi se non vuole tradire la sua stessa funzione di lievito”. Il momento centrale della celebrazione è stata l’ omelia del vescovo Luigi Renzo il quale ha sottolineato che “nei nostri lavori sinodali zonali e assembleari di questi anni è stato spesso lamentato che lo stile delle nostre parrocchie non sempre è di accoglienza e di inclusione di tutti: parliamo di comunità, ma non vi si respira la comunione e la fraternità, determinando qualche volta ghetti circoscritti, fratture e divisioni che non sono assolutamente conciliabili con l’immagine della Chiesa “casa e scuola di comunione”, su cui ci siamo confrontati nei nostri dibattiti”. Da qui la necessità di entrare nello stile e nella pratica della sinodalità attraverso “l’ascolto, il dialogo, l’empatia, la condivisione, la libertà interiore e la libertà di parola, l’umiltà, la ricerca della verità e soprattutto la fede e la fiducia in Dio, l’ancoraggio nella preghiera e nell’Eucaristia”. Il presule si è, inoltre, soffermato sulle sfide del mondo di oggi e sulle problematiche del territorio vibonese in particolare, sui quali “come i discepoli nella tempesta, a volte ci capita di sentirci anche noi perduti (delusioni, fallimenti, la gente che non ci capisce e chiede solo servizi, nessuna o poca collaborazione, ecc.)”, al punto che “ci viene da scoraggiarci e di voler rinunciare a tutto. Ma è proprio in quei momenti che dobbiamo - ha affermato Renzo - farci coraggio e ricordandoci che Gesù è con noi nella stessa barca, che poi è la sua barca: noi siamo nella stessa barca con Lui e con Lui dentro continuiamo a remare”. Al termine della celebrazione è stato poi consegnato ai sacerdoti il Libro del Sinodo perché sia fatto conoscere ai fedeli della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea al fine "di attingervi sapienza dottrinale e linee pastorali sinergiche e condivise"