Così come denuncia "Medici per i diritti umani" nel suo nuovo rapporto “Terragiusta”, resta desolante il panorama nella Piana di Gioia Tauro per i migranti: tendopoli che si trasformano in baraccopoli, cumuli di rifiuti negli insediamenti formali e informali, trasporti inesistenti, sanità al collasso, istituzioni impotenti, lavoro nero e grigio sempre più diffusi. A San Ferdinando l’emergenza non è mai finita. E non è un caso che il sindaco Andrea Tripodi, appena ventiquattr’ore fa, abbia ancora una volta lanciato l’allarme: nelle attuali condizioni la tendopoli è ingestibile. Come se non bastasse, a ciò sembra aggiungersi anche il problema droga emerso dopo la recente operazione dei Carabinieri che ha scoperchiato una rete di spaccio operativa addirittura all’interno della nuova tendopoli ministeriale. Ne abbiamo parlato con due ragazzi africani, Doumbia Mohamed e Jacob Atta, che grazie al sindacato Flai Cgil hanno ripreso in mano la loro vita offrendo supporto a quanti sono rimasti nel limbo dei ghetti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria