La Confail Faisa della Calabria ha chiesto al presidente f.f. della Regione Calabria, all'assessore delle Infrastrutture e al Commissario della sanità calabrese di avviare rapidamente tutte le procedure per permettere di iniziare il processo di somministrazione dei vaccini anti Sars-Cov-2 alle lavoratrici e lavoratori del Tpl della Calabria. Il sindacato, «in merito alla sottoscrizione del protocollo Nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’ attivazione di punti straordinari di vaccinazione, vuole sottolineare che i lavoratori del Tpl Calabrese, settore in oggetto che non si sono mai fermati durante la pandemia, e che tutt’oggi la fase di vaccinazione del personale è in una fase di stallo. Sembrerebbe che solo la società Amc abbia attivata la procedura della vaccinazione dei dipendenti. Altre società di Tpl, come ad esempio Ferrovia della Calabria, che vanta un ampio bacino di servizi e circa 700 dipendenti all' attivo, non abbia ancora attivato il processo della campagna vaccinale. Altre aziende sembrerebbe, si trovino nelle stesse condizioni. Intanto codesti dipendenti continuano a prestare servizio con un rischio elevato di trasmissione di contagio, in quanto personale di bordo treni, conducenti di autobus e in generale tutto il personale viaggiante e personale di terra, che lavora a stretto contatto con l’ utenza e spesso in ambienti ristretti. Il 6 aprile, è stato sottoscritto il Protocollo nazionale su invito del Ministero del lavoro e elle politiche sociali e il Ministro della salute, per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’ attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars-Cov-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro. La diffusione dei vaccini in altre Regioni sta procedendo in modo attivo. Sembrerebbe che nella Regione Campania, l' azienda di Tpl Eav srl abbia vaccinato l'intero personale dipendente. Sicuramente siamo molto attenti alla situazione vaccinale, che si sta svolgendo in tutto il territorio nazionale che purtroppo sta andando molto a rilento e in particolare nella nostra Regione. Alla luce di quanto espresso, non riusciamo a comprendere se il problema della compagna vaccinale dipenda dalla Regione o dalle aziende di Tpl».