Oltre 500 tirocinanti hanno inscenato un sit-in di protesta davanti alla sede della Regione Calabria, a Catanzaro. Un consistente contingente di lavoratori, che prestano servizio in enti pubblici e privati e in articolazioni periferiche di ministeri come Giustizia, Miur e Mibact, ha deciso di manifestare questa mattina per chiedere al governo nazionale e regionale certezze sul loro futuro professionale e per denunciare la perdurante mancanza di contrattualizzazione e basse retribuzioni. La vertenza, in tutta la Calabria, riguarda circa 7.000mila persone.
Le organizzazioni sindacali
Ad assistere i manifestanti i sindacati Usb e Csa. Secondo Antonio Jiritano, del sindacato Usb, «sono dieci anni che questi lavoratori prestano servizio nella pubblica amministrazione senza alcun riconoscimento, ora è arrivato il momento delle decisioni finali. C'è un tavolo nazionale già insediato, ora vogliamo vedere cosa propone la Regione Calabria. Una cosa comunque è certa: questi lavoratori non possono più stare in questa incertezza e in questo stato di disagio».
A sua volta, Patrizia Curcio, del Csa, ha specificato che «la richiesta dei tirocinanti non è la stabilizzazione, perché sappiamo che è un procedimento che richiede un pò più di tempo e delle procedure, quello che chiediamo è il riconoscimento di una dignità lavorativa attraverso la contrattualizzazione, che è il primo passaggio per per acquisire un titolo negli ambiti lavorativi nei quali prestiamo servizio. Siamo sì tirocinanti ma prestiamo attività lavorativa a tutti gli effetti, e questo senza ferie né contributi previdenziali». Secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali, una delegazione di tirocinanti nel primo pomeriggio sarà ricevuta dai vertici del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria.
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