Nessun mistero. Mirella Spadafora, 68 anni, trovata cadavere al terzo piano di una palazzina di via Sybaris, a Cosenza, completamente nuda e in una pozza di sangue, è deceduta per cause naturali. Il medico legale, Vittorio Cavalcanti, incaricato dal procuratore Mario Spagnuolo, di esaminare la salma della donna non ha rilevato la presenza di ferite o contusioni riconducibili ad una aggressione. La casa era a soqquadro per effetto della stessa azione compiuta dalla Spadafora al momento del malore: la porta era chiusa dall'interno e nell'abitazione sono stati ritrovati tutti i valori (denaro contante e gioielli) che deteneva. L'esame autoptico servirà a sgombrare ogni altro dubbio. Le indagini vengono condotte dai carabinieri della compagnia di Cosenza, guidati dal capitano Giuseppe Merola.
I FATTI
Una settimana di silenzio. Mirella Spadafora, 68 anni, non dava notizie di sé e non rispondeva al telefono cellulare da sette lunghi giorni: una comportamento inusuale per una donna sempre affettuosa e premurosa con congiunti e amici. È per questo che ieri pomeriggio la sorella è andata a casa per sincerarsi che tutto fosse a posto. Mirella abitava al terzo piano di una palazzina popolare in via Sybaris, a Cosenza, nel quartiere degli Stadi, Una, due, tre scampanellate ma nessuna risposta. Qualcosa non andava e la sorella ha chiamato i carabinieri. In pochi minuti gli investigatori dell’Arma sono arrivati sul posto: la porta dell’abitazione era chiusa ed è stato necessario richiedere l’intervento dei vigili del fuoco. Il cadavere della sessantottenne era riverso dietro la porta di un piccolo soggiorno, immerso in una pozza di sangue, a pochi passi da una poltrona capovolta.
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