"Questo processo è importante per tanti aspetti. L’essere riusciti a celebrare qui il dibattimento vuol dire che i calabresi non sono il popolo delle incompiute e che quando ci si siede allo stesso tavolo e si è tutti dalla stessa parte è possibile realizzare opere complete dove si dimostra una grande efficienza". Lo ha affermato il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, prima di fare ingresso nella nuova aula bunker a Lamezia Terme dove stamani ha inizio il maxi processo contro le cosche di 'ndrangheta, "Rinascita Scott", che vede imputate 325 persone. "Questa è un’aula bunker attrezzata in base alle normative anti Covid - ha aggiunto -. C'è il massimo della tecnologia disponibile, c'è la possibilità di fare 150 video collegamenti in contemporanea e può contenere oltre 1000 persone a distanza di sicurezza covid. Inoltre è importante che il processo si celebri in Calabria dove è avvenuta, dal nostro punto di vista, la commissione dei reati. E’ un segnale anche perchè la gente deve e può capire, senza alibi per nessuno, che si può fidare di noi, che possiamo dare delle risposte. Prova ne è che negli ultimi anni c'è stato un grande avvicinamento da parte della gente che ha denunciato". "E' fondamentale - ha continuato Gratteri - avere voluto e ottenuto di fare questo processo in Calabria. Dal giorno dopo gli arresti abbiamo cominciato a fare richieste al Ministero per avere un’aula bunker, una struttura adeguata e idonea all’importanza della Calabria e dei calabresi, perchè dobbiamo dimostrare di essere quelli che siamo, capaci ed efficienti. Per me è importante che ognuno faccia bene il proprio lavoro e che narriamo la realtà, senza edulcorarla".