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Rinasce la scuola Don Bosco a Vibo, ecco le immagini prima e dopo la ritrutturazione

In passato seminterrati umidi, fatiscenti, impraticabili. Oggi locali luminosi, agibili, arredati. Rinasce grazie alla dirigente scolastica Mimma Cacciatore un intero piano dell’Istituto comprensivo “Don Bosco” di Vibo Valentia.

Il Comune, nonostante le ripetute richieste non aveva preso provvedimenti e la preside, così come in passato era accaduto per la scuola di San Luca, non si è arresa e si è rivolta alla collettività. A rispondere all’appello, oltre ai genitori e al personale docente, alcune associazioni e aziende del territorio, tra cui Callipo Srl, Rotary club, Mondo Pulito e Bibi service.

Con soli 7 mila e 500 euro la dirigente, che ha contribuito anche personalmente alla realizzazione dell’opera, è riuscita non solo a ristrutturare il seminterrato ma a creare vari laboratori, oltre alle aule mensa ed ai servizi igienici.

In questo modo la scuola diventa davvero per gli alunni una palestra di vita. Infatti sono molteplici le attività messe in campo dalla lungimirante preside: dal laboratorio scientifico a quello di psicomotricità, da quello creativo, a quello musicale

. "Una comunità può rinascere solo attraverso la scuola – racconta la dirigente – che continua a fare appello alle Istituzioni. Non possiamo rassegnarci al degrado – prosegue – né alla solitudine – per questo credo sia necessario costruire una rete tra comunità, scuola, istituzioni". E la rete Mimma Cacciatore non ha mai smesso di costruirla attraverso il suo instancabile lavoro a favore delle nuove generazioni che non smette mai di formare, sollecitare, educare, puntando su molteplici progetti didattici e su confronti aperti con Arma dei carabinieri, Questura, Polizia stradale ecc. Perché solo partendo dal rispetto delle regole e attraverso il buon esempio si può sperare di costruire una società più giusta, più equa, più solidale. Adesso la prossima scommessa messa in campo dalla preside è quella di recuperare il teatro del prestigioso edificio scolastico vibonese, che in buona parte è già stato ristrutturato.

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