Dodici condanne, conferma di tutte le pene già decise in primo grado e totale ribaltamento delle assoluzioni. Questa la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro nel processo nato dall’operazione antimafia «Romanzo criminale» contro il clan Patania di Stefanaconi, centro confinante con Vibo Valentia.
Questo il verdetto: Giuseppina Iacopetta (vedova di Fortunato Patania): 14 anni; Saverio Patania: 15 anni; Salvatore Patania: 15 anni; Giuseppe Patania: 16 anni; Nazzareno Patania: 12 anni; Bruno Patania: 9 anni (in primo grado era stato assolto); Andrea Patania: 9 anni; Caterina Caglioti (moglie di Nazzareno Patania): 12 anni; Nicola Figliuzzi (collaboratore di giustizia): 4 anni e 6 mesi per concorso esterno (assolto per non aver commesso il fatto in primo grado); Cristian Loielo: 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa (assolto in primo grado); Alessandro Bartalotta: 10 anni; Francesco Lopreiato: 10 anni per associazione mafiosa (assolto in primo grado).
Non luogo a procedere per Cosimo Caglioti (13 anni in primo grado) in quanto si è suicidato in carcere il 23 maggio scorso. La Corte d’appello, presieduta dal giudice Loredana De Franco, ha quindi ribaltato le assoluzioni decise in primo grado dal Tribunale di Vibo, presieduto dal giudice Lucia Monaco. La sentenza, tra l’altro, riconosce per la prima volta il reato di associazione mafiosa nei confronti del clan Patania.
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