E' stato condannato a 30 anni di carcere il boss della 'ndrangheta Domenico Antonio Cannizzaro, considerato il mandante dell'omicidio del fotografo ed ex carabiniere lametino Gennaro Ventura.
La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio dalla Corte d'assise d'appello di Catanzaro, dopo la discussione dei difensori dell'imputato, gli avvocati Lucio Canzoniere e Salvatore Staiano.
Il delitto avvenne il 16 dicembre del 1996 in un casolare abbandonato alla porte di Lamezia, il corpo del giovane Ventura fu gettato in un pozzo e rinvenuto dopo 12 anni dai nuovi proprietari dello stabile diroccato. A incastrare il boss sono stati due pentiti: Gennaro Pulice, esecutore materiale del delitto, e Pietro Paolo Stranges.
Ventura, secondo quanto dichiarato da Pulice, sarebbe stato ucciso per vendetta in quanto, quando era ancora in servizio nell'Arma, aveva contribuito all'individuazione e alla conseguente condanna di una persona contigua alla cosca Cannizzaro di Lamezia responsabile di una rapina a Tivoli.
Anni dopo Ventura, tornato a Lamezia a svolgere la professione di fotografo, fu attirato in una trappola e ucciso da Gennaro Pulice, che occultò il cadavere in una vasca sotterranea all'interno di un casolare abbandonato. Il corpo venne poi ritrovato dodici anni dopo.
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