Agricoltura in ginocchio in Calabria dopo il maltempo: gravi danni a strutture, vivai e frutteti - Le foto
Aziende florovivaistiche del Lametino in ginocchio dopo il maltempo che si è abbattuto nei giorni scorsi in questa zona centrale della Calabria. Danni per centinaia di migliaia di euro a colture, attrezzature, uffici e abitazioni. Alcune aziende, a distanza di cinque giorni dal nubifragio, stanno ancora spalando fango e detriti, cercando di riorganizzare e rimettere in moto le attività che, comunque, sono ormai compromesse. Ma è tutta l'agricoltura calabrese ad aver subito un colpo dal maltempo con danni ingentissimi che secondo stime prudenziali sono di almeno 100 milioni di euro ma secondo altre potrebbero arrivare sino a 500 milioni. In una prima stima Coldiretti Calabria, ha parlato infatti, di danni per 100 milioni. «Ingentissimi sono i danni - ha detto nei giorni scorsi Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti regionale - alle colture, alle strutture aziendali ed alle infrastrutture rurali che necessariamente devono essere ripristinate per ripartire con i cicli produttivi ed evitare peraltro il licenziamento dei lavoratori». La Cia Calabria si spinge più in alto: «Troppo presto per fare una stima esatta, ma la sensazione è quella che tra danni diretti e indiretti l’agricoltura calabrese perderà circa mezzo miliardo di euro per la straordinaria alluvione che ha colpito il territorio e si è abbattuta sull'agricoltura nelle aree del lametino, parte del vibonese e del crotonese e in altre diverse aree della Calabria». «Praticamente azzerata l’ortofrutta - è scritto in una nota - e danneggiati gravemente molti vivai, danni agli agrumeti, agli uliveti e alle strutture aziendali. La situazione nelle aziende agricole è drammatica. Un disastro annunciato che nasce dall’incuria nella manutenzione del territorio: gestione dei torrenti e dei canali di scolo praticamente inesistente. Da tempo gli agricoltori avevano denunciato un problema di tenuta idrogeologica del territorio calabrese, ed ora invocano un immediato Piano straordinario di manutenzione del territorio. Un provvedimento urgente che la Cia-Agricoltori Italiani chiederà direttamente al Governo, avendo già programmato in novembre un’assemblea nazionale incentrata proprio sulla necessità non rinviabile di interventi infrastrutturali in diverse aree del Paese». «Gli imprenditori agricoli - afferma ancora la Cia - dovranno essere ristorati nell’immediato, sollecitando la regione Calabria alla istituzione di un tavolo di concertazione con le Organizzazioni Agricole per individuare tutte le azioni da intraprendere. Tuttavia serve un’azione di politica lungimirante per scongiurare situazioni analoghe, inevitabili se non si modifica lo status quo. Quanto successo in Calabria impone un’assunzione di responsabilità delle Istituzioni, gli imprenditori agricoli sono troppo esposti a rischi nella loro attività e servono strumenti assicurativi più efficaci. Alla base, il Paese ha bisogno di interventi strutturali sul territorio che si sta mostrando fragile e indifeso di fronte ai mutamenti climatici».