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Al Festival "Tulipani di seta nera"... cercando il "Sorriso diverso"

L’audiovisivo come mezzo per tenere il focus sulla ricchezza delle umane prospettive, con al centro importanti tematiche sociali, in “Tulipani di Seta Nera”, Festival della Cinematografia Sociale promosso da Università Cerca Lavoro con Rai Cinema e Rai per il Sociale, su un’idea della biologa Paola Tassone, calabrese di Caulonia Marina.

L'annuncio dei titoli candidati

Ieri, in diretta streaming dalla Casa del Cinema di Roma, l’annuncio dei titoli candidati alla 15. edizione – al Cinema Giulio Cesare di Roma dal 5 all’8 maggio – in quattro categorie (Corti, Documentari, Social Clip e Digital Serie), che da aprile potranno essere fruiti sulla piattaforma di cinema sociale http://www.tulipanidisetanera.rai.it. I lavori più visualizzati dal pubblico vinceranno il Premio Sorriso Diverso Rai Cinema Channel.

Una piattaforma che parla di sentimenti

Una piattaforma digitale che parla di sentimenti, desideri e vita reale, come ha sottolineato Paola Tassone, specificando altresì la portata dei messaggi sociali nei lavori in concorso, in questo delicato momento storico: «Non mi sarei mai aspettata di dover presentare un evento che va verso il sorriso e la risoluzione dei problemi. Cerchiamo di dare l’input per una visione del mondo inclusiva e integrata. Vorrei si parlasse oggi di pace e farei un applauso al popolo ucraino che resiste».

L'ucraina Anna Safroncik testimolial con Neri Marcorè

Ucraina di nascita, in Italia dall’età di 12 anni, Anna Safroncik, testimonial assieme a Neri Marcorè della piattaforma digitale, interviene ribadendo la valenza del festival in questo momento drammatico per il suo Paese: «La fede e la speranza non si devono abbandonare: per me la vittoria è la pace, e la pace va cercata provando a dialogare e abbassare i toni, perché combattendo non si arriva da nessuna parte. Questo festival racconta storie d’amore legate al sociale e per me è fondamentale che la cultura, in questo periodo di guerra e devastazione, faccia da collante fra tutti noi. La solidarietà e la fratellanza devono emergere al di sopra di tutto e sarà la cultura a salvare il mondo». Nativa di Kiev, pur lontana da tanti anni dalla sua città, afferma di sentirsi coinvolta totalmente nelle vicende della sua gente: «Penso che i confini territoriali nel 2022 siano un’assurdità e che questa guerra sia una follia, come afferma Papa Francesco».

Sessanta i corti in concorso, tanti da Sicilia e Calabria

Sessanta i corti in concorso selezionati dall’Italia e dal mondo, con una forte presenza di Sicilia e Calabria, a partire da Messina con “Tempo di Vita”, opera prima del venticinquenne Giovanni Giuffrè – anche interprete – sulla tematica della perdita, girata a Ganzirri col patrocinio del Comune e ambientata tra gli anni ’60 e i giorni nostri. Montalbano Elicona invece è in “Provvidenza”, corto diretto e interpretato dal palermitano Angelo Faraci (vincitore lo scorso anno con “Regenerate”) sulla piaga del femminicidio. Si parla invece di disabilità in “Speranza”, del vittoriese Agostino Attardocol niscemese Gionatan Valenti. Da Palermo Simona Ferruggia (“Fine”, su droga e disagio giovanile), Antonino Sidoti (L’ultima pagina”, sui cataclismi ambientali), Giuseppe Romano (“Con gli occhi miei", sulla decadenza di un popolo e della società) e Fabio Federico, che tratta la disabilità e il pregiudizio in “1 più uno”. L’abuso delle droghe è invece raccontato nel corto animato “Il viaggio”, del catanese Fabio Teriaca con Juan Pablo Ectheverry. Ancora la disabilità come fil rouge di “Là fuori” dell’altofontina Giuliana Sala. Il dramma del percorso di una transizione di genere in “Quel giorno, caro Franco” del vittoriese Nuccio Modica.

La Calabria è rappresentata dalla cosentina Angelica Artemisia Pedatella (“Finestre”, su pregiudizi e ingiustizie) e dall’attrice crotonese Aurora Deiana con “Io la sedia me la porto da casa”, opera prima sulla disabilità, ispirata ad una storia vera, sostenuta dalla Calabria Film Commission durante la presidenza di Giuseppe Citrigno. Cosenza è set del corto “A un passo dal cuore” di Giuliano Pagani, sul limite delle relazioni amorose, dal romanzo omonimo di Daniela Santelli. Nel comune vibonese di San Nicola da Crissa è invece ambientato “Il seme della speranza” di Nando Morra, su razzismo e bullismo. La Sicilia è presente anche nella sezione “Digital Serie”, con lo sguardo ironico sulla disabilità de “Le supposte di Carmelo” del vittoriese Carmelo Comisi e, nella categoria “Documentari”.

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