di Mauro Cucè
Il più bel “talent” italiano e fors’anche il miglior programma della tv di casa nostra in termini di produzione. Cosa sia diventato “X Factor” lo dicono soprattutto i numeri: 1.453.000 spettatori di media sinora, +13% per gli “Home Visit” di giovedì rispetto allo scorso anno. E “last but not least” programma tv più commentato della settimana con 63.500 tweet (oltre mille al minuto durante la puntata). Nel mix esplosivo della trasmissione che ha il volto dei quattro giudici Mika, Skin, Elio e Fedez c’è un motivo in più per stare con le antenne dritte: due talenti calabresi e uno siciliano hanno strappato il pass per il “Live”. Dall’Home Visit di giovedì, nella suggestiva puntata “sottozero” sulla cima del Monte Bianco (ma che rischio per le voci con quel freddo!), sono usciti gladiatori Davide Sciortino, Giacomo Runco ed Eleonora Anania. Diversissimi tra loro ma tutti con la possibilità di arrivare fino in fondo.
La Sicilia si iscrive a X Factor con Davide Sciortino, 25 anni, da Palermo (vive da tempo a Londra). È di gran lunga quello con la maggiore cultura musicale e ha talento da vendere. In Inghilterra insegna musica ai bambini, ha iniziato col rap, poi ha lasciato l’Italia e si è laureato in musica contemporanea. Il suo maestro sarà Elio.
È cosentino, di San Vincenzo La Costa, centro della Valle del Crati, Giacomo Runco, 23 anni, in arte Eva (in onore di Eva Kant, insostituibile compagna di Diabolik) che finalmente arriva in prima linea, dopo diverse esperienze musicali “dietro le quinte”. Cantautore (è stato autore del testo “Io non lo so cos’è l’amore” cantato da Rakele all’ultimo Festival di Sanremo). Col rischio concreto di vivere spesso sul filo tra l’impressionante e il banale il cosentino si presenta al “Live” coi dubbi di Mika che lo ha scelto dopo essere rimasto a bocca aperta per la sua versione di “Eppure sentire” di Elisa da standing ovation e aver titubato dopo l’ultima esibizione poco convincente di giovedì. Ma ha voce calda che ricorda quella di Chris Martin e Damien Rice, suona benissimo la chitarra e piace al pubblico.
Molto diversa è Eleonora Anania, 18 anni, di Lamezia Terme, assoluta autodidatta. Una “troglodita” in termini musicali (la definizione è di Mara Maionchi) ma con un’anima infinita. Tanto inesperta quanto irresistibile. Skin l’avrebbe mandata a casa dopo la prima esibizione, ma poi l’interpretazione di “Sally” e di “Margherita” hanno convinto la frontwoman degli Skunk Anansie («ma da dove esce questa voce?») a scommettere sulla ragazza di Calabria.
Meritava i “Live” il gruppo palermitano dei “Street Chords”, straordinari interpreti a cappella. Va bene che commercialmente questo stile non paga, ma in un “talent” va premiato il talento e pochi ne hanno come loro. Da Fedez ci si aspettava la vendetta musicale degli “Spritz for Five”, sprecati da Morgan, e invece anche lui non ha avuto coraggio, premiando gli “Urban Strangers”, perfetti per il mercato discografico, e le due band “Moseek” e Landlord, strutturatissime (soprattutto i primi) ma forse un po’ troppo simili.
I favoriti? Difficile dirlo. Skin al suo arco ha la freccia Margherita Principi: 16 anni, la sua voce «è un dono della natura», un’interpretazione da brividi dell’Hallelujah di Leonard Coen col dulcimer. Accanto a lei l’altra 16enne, Enrica Tara, che porta dentro la «ricchezza» e le profondità d’un passato non facile. Mika schiererà il 16enne Luca Valenti, che non ha il talento vocale degli altri ma gioca con un sorriso alla Tom Cruise (ragazzine già stese), ha studiato negli Usa ed è sgamatissimo. E poi Leonardo Darius Dragusin, 18 anni, romeno, di professione parrucchiere. La voce non lascia indifferenti e la casella “storia strappalacrime” rischia di portarlo lontanissimo. Altro che strappalacrime (ma a proposito: Fedez non piange più?) è Massimiliano D’Alessandro, 34 anni, dalle stalle alle stelle: ha lasciato la sua fattoria per emozionare con la voce da bluesman, ma la sensazione è che fuori da quel recinto musicale sia un po’ spaurito. Con Elio c’è anche Giovanni Sada, in arte Giosada, 25 anni, voce rock e presenza scenica da urlo. Piace a tanti.
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