Il risveglio della città, il giorno dopo il derby vinto, è animato da sentimenti contrastanti. Da un lato la soddisfazione per il successo ritrovato, che chiude un ciclo nefasto lungo dieci gare, dall'altro la civile contestazione della tifoseria amaranto che ha tappezzato i punti strategici di Reggio con alcuni striscioni indirizzati alla società, senza esentare la squadra.
“La Reggina non è un giocattolo” e “Non giocate con la nostra passione”, i due messaggi apparsi sul Lungomare Falcomatà ed in centro città, che si aggiungono al terzo, già esposto in curva durante il match e riproposto nella mattinata di ieri sul ponte di Sant'Anna, altro snodo cruciale del traffico cittadino: “Del vostro operato la nostra città merita chiarezza”.
Le ragioni degli striscioni firmati dall'anima più passionale del tifo amaranto, vanno ricercate nelle tante ed insistenti voci circolate in queste settimane su possibili problemi economici della società amaranto, smentite a più riprese dalla dirigenza. Le “richieste” di trasparenza, inoltre, arrivano a ridosso di un appuntamento fondamentale per il club: le scadenze del 16 febbraio, giorno entro cui bisognerà versare circa 4 milioni di euro tra stipendi, contributi e altri sostanziosi adempimenti fiscali, ascritti anche ad annualità precedenti ma posticipati con interventi normativi nazionali. Nello zoccolo duro del tifo, l'attenzione per questa data, mista ad apprensione, è considerevole.
La penuria di risultati arrivati dal campo non ha certo contribuito a rilassare l'ambiente. La Reggina ha recitato negli ultimi tre mesi un copione da film “horror”, lasciando per strada dieci partite senza vincere prima di tornare a gioire nel derby di domenica e collezionando al Granillo, davanti al proprio pubblico, una serie di cinque sconfitte consecutive che hanno consumato il legame tra squadra e supporters.
L'acceso diverbio tra dirigenti scoppiato nel post gara di Terni ed un mercato invernale con poco “fascino”, hanno aumentato il mix di turbamenti in una tifoseria che, durante tutto il tunnel negativo, non ha mai fatto mancare il proprio supporto, incitando e seguendo i propri colori anche in trasferta con numeri sostanziosi (basti pensare ai mille presenti a Como dopo cinque sconfitte consecutive ed il primo cambio di allenatore).
Sicuramente non si aspettava un risveglio del genere il presidente Luca Gallo, colpito nella giornata di domenica da un gravissimo lutto con la scomparsa della madre. Il “patron” della Reggina, con la tristezza in volto, ha comunque assistito alla vittoria nel derby seduto al suo consueto posto al Granillo.
Gli striscioni ed il fermento della tifoseria non giungono comunque all'improvviso. Sotto l'aspetto prettamente calcistico, già nelle scorse settimane la curva aveva richiamato la squadra al peso delle proprie responsabilità, dopo la serie di sconfitte e prestazioni insufficienti. Ai calciatori era stato chiesto maggiore impegno ed un diverso atteggiamento in campo, per “rispetto verso la maglia”, come recita lo striscione che, da qualche partita, campeggia a caratteri cubitali sulla vetrata della curva sud del Granillo.
Crocevia per superare il clima teso e ritrovare serenità, le prossime sfide ravvicinate e gli appuntamenti “amministrativi”, due elementi che si intersecano verso un unico obiettivo: risvegliarsi più felici.
Via al tour de force. Altra sfida salvezza
Inizia il tour de force imposto dal calendario di Serie B. Reggina già in campo domani a Ferrara, contro la Spal alle 18:30, per il primo di tre turni infrasettimanali consecutivi. La vittoria contro il Crotone ha interrotto un digiuno di vittorie lungo tre mesi, il gol storico di Adriano Montalto, segnato dalla propria metà campo, ha invece sbloccato la vena realizzativa degli amaranto, ferma da tre gare. Anche quella di domani sarà una sfida salvezza per gli uomini di Stellone: gli estensi inseguono gli amaranto in classifica, a tre lunghezze di distanza. La Reggina dovrà certamente rinunciare all'esterno Rigoberto Rivas, ancora ko, e al difensore Dimitrios Stavropoulos, uscito nell'intervallo del derby per il riacutizzarsi di un problema muscolare. In dubbio anche la presenza di Ramzi Aya.
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