“Credevamo fosse uno scherzo. E invece è tutto tristemente vero. La Regione Calabria, con il bando “ad federationem” per la FIN che discrimina tutte le altre discipline sportive ha fatto, è il caso di dirlo, un enorme buco nell’acqua”. Lo afferma il presidente del CONI Calabria, Maurizio Condipodero, che aggiunge: “Al di là del sarcasmo e dell’amara ironia, non possiamo non farci portavoce dell’intera comunità sportiva calabrese che è indignata per l’ennesimo provvedimento della giunta Spirlì che interviene sullo sport senza coinvolgere il nostro mondo, ma soprattutto assegnando ingenti risorse a una sola federazione. Tutti gli altri sono figli di un dio minore”.
Il presidente del Comitato olimpico regionale precisa: “Nulla contro la FIN, federazione prestigiosa a livello nazionale e regionale, che rappresenta una colonna del CONI calabrese e che continua a tenere alto il nome della nostra regione con campioni del calibro di Giovanni Tocci. I rapporti con la FIN calabrese sono non ottimi, ma eccellenti. Ma non possiamo accettare che le ASD affiliate a federazioni ed enti di promozione, ovvero una platea di migliaia di società, vengano escluse. È molto grave, inoltre, che un provvedimento di carattere generale come un avviso pubblico possa essere quasi ‘costruito su misura’, ledendo tutti i più basilari principi di imparzialità e correttezza della pubblica amministrazione. Mi auguro che dopo questo ennesimo, gravissimo errore la giunta Spirlì, che devo riconoscere essere lontanissima dalla capacità di ascolto dimostrata dai governi regionali di Oliverio e Santelli, agisca in autotutela, revocando l’avviso, per evitare di danneggiare il mondo dello sport ma soprattutto di compiere atti discutibili in termini di diritto”.
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