Benvenuti a Fort Knox. Già, perché di questi tempi provare ad avvicinarsi al Cosenza calcio, anche da addetti ai lavori, è impresa ardua. Manco se il patron Guarascio fosse il controllore numero uno, appunto, del noto caveau statunitense dove è stipata gran parte delle riserve auree degli Stati nazionali. In quel caso, e solo in quello, si spiegherebbe tanto zelo nella scelta delle misure di sicurezze imposte dall'alto.
Stadio blindato. Il “Marulla”, ad esempio, è off-limits. Impossibile provare a varcare la soglia d'ingresso del teatro del calcio cosentino. Men che meno con la macchina fotografica al seguito. C'è forse il terrore che possano essere svelate le condizioni del manto erboso rossoblù? Peccato che lo stesso terreno di gioco sia espostissimo… alle incursioni dall'alto e sui social network spopolino immagini scattate dai palazzoni di via degli Stadi. Un po' come voler contenere l'oceano in una bottiglia d'acqua. Impossibile. Basterebbe dire la verità, chiarire che stavolta la società non si assumerà rischi qualora si rendesse conto di andare incontro a un'altra figuraccia (come in occasione di Cosenza-Verona dello scorso anno), che non ci penserebbe due volte a optare per un'alternativa. Che ci sarebbe di tanto sbagliato? Sia chiaro, il rischio è relativamente ridotto rispetto alla passata stagione, tanto che l'agronomo della Lega, Castelli, nell'ultimo blitz ha essenzialmente fornito le ultime disposizioni sul da farsi, e ieri è stata completata l'opera di “rasatura”. Lo stesso Guarascio, ieri pomeriggio in tweet, ha rassicurato sull'andamento dei lavori. Dunque, perché tenere tutto sotto chiave, per giorni? Al momento, dunque, tutto fila liscio.
Porte chiuse. E allora si passa all'aspetto tecnico. Il semaforo rosso, però, lampeggia anche in questo caso. Perché negli ultimi giorni e fino alla rifinitura di oggi gli allenamenti si svolgono a porte chiuse. Se a questo si aggiunge che la squadra ha iniziato la stagione col piede sbagliato (eliminazione dalla Coppa Italia) e che il mercato è notevolmente rallentato dal solito “braccino” del patron rossoblù, come ha candidamente e indirettamente confermato il tecnico Braglia nel corso di un recente post-amichevole (sia chiaro, il buon Trinchera, come sempre, chiudere l'organico al meglio delle proprie possibilità), assume un valore inestimabile l'atteggiamento manifestato dai tifosi del Cosenza: sold out con largo anticipo del settore che ospiterà i silani allo “Scida” in occasione del derby di domani a Crotone.
Tifosi monumentali. Anche gli abbonamenti viaggiano più o meno sui livelli della passata stagione (rotto il muro dei 1000, anche se la meta della passata stagione - quasi 1500 - è ancora lontana) nonostante mancassero le agevolazioni tanto attese dai tifosi per ciò che concerne proprio la campagna abbonamenti. Il campionato inizia domani, inoltre, e il Cosenza scenderà in campo senza la canonica presentazione d'inizio stagione, che avverrà solo la prossima settimana. Se a questo si aggiunge che il patron, a oltranza, sta chiudendo la bocca ai propri tesserati (in maniera del tutto ingiustificata), si capisce il clima che sta tirando da parte della sede di via degli Stadi. Che invece di alimentare l'entusiasmo e cavalcare l'onda positiva del finale dello scorso anno, si è preferito indossare i panni dei pompieri e spegnere la fiammella. Magari con la speranza che, Trinchera sul mercato e Braglia e i suoi ragazzi in campo, tirino fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro.
Verso il derby. Seppur lontano da occhi indiscreti, il tecnico Braglia ha testato il nuovo abito tattico del Cosenza (4-2-3-1, che non potrà prevedere la presenza di Kone, squalificato). Oggi a mezzogiorno la conferenza prepartita del tecnico.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia