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Spiragli per il futuro della Reggina, spunta l'ipotesi Girella

Si apre una nuova finestra sul futuro calcistico della città. Entità e valenza tutte da scoprire. Mentre l’Urbs Reggina 1914 si dibatte e s’incarta drammaticamente nelle proprie problematiche di ordine finanziario, c’è chi in effetti programma di poter tentare di riportare in auge i colori amaranto. Ne ha il diritto legale acquisito secondo le norme che disciplinano dall’interno il calcio e, ovviamente, i dettami del codice civile. Il personaggio in questione è l’imprenditore Antonio Girella, 41 anni, assurto agli onori della cronaca sportiva cittadina per essersi aggiudicato, mesi addietro, il bando emesso dalla Città Metropolitana d’intesa con la Curatela fallimentare della Reggina Calcio, che era nata nel 1986.

Girella – è notorio – ha acquisito fino al 30 giugno 2019 anche il “marchio” dello stesso club. Lo chiamiamo mentre è in viaggio in autostrada, cioè sulla via del ritorno in sede con la sua squadra di calcio a 5 che disputa il campionato di C2. “Sono dispiaciuto e arrabbiato per questa situazione d’impasse del calcio maggiore reggino – ci dichiara su nostra domanda –. In queste cose, e lo dico nella massima umiltà senza offesa per nessuno, non si può navigare a vista. Occorre, viceversa, varare un bel progetto di due-quattro anni e avere le idee chiare su come procedere. Navigare a vista equivale sempre al rischio di creare situazioni poco felici; economici e d’immagine. La Reggina 1914 identifica tutta la città di Reggio”.

In realtà Girella il suo progetto ce l’ha, benché ancora in embrione. Vorrebbe non parlarne troppo. Lui, però, sottolinea di crederci fermamente. Ancora è prematuro, ma aggiunge: “Se le cose dovessero andare come dico io, e per come le stiamo facendo da noi, vado avanti con il proposito d’iscrivere la Reggina Calcio. Rischiamo di averne due il prossimo anno, lo sa?”.

Naturalmente, Girella aspetta tempi più maturi per lanciare il proprio piano. Non scende nei dettagli, legittimamente. Su un aspetto fa una sottolineatura: “Se si vogliono unire le forze si esce da questo pantano. E se ci sono i presupposti per trovare una forma di collaborazione sarà meglio. Con chi? Con tutti. Con gli imprenditori reggini che stanno uscendo fuori, anche con la famiglia Praticò. A me non interessa, purché si sia coesi”.

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