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Catanzaro, a Catania per infrangere una tradizione negativa. In attacco ecco Fischnaller

Il sapore di un derby. La sfida fra Catanzaro e Catania non è mai stata una semplice partita di calcio. Al di là dei punti in palio, vincere o perdere ha sempre dato o tolto qualcosa a due tifoserie che non riescono a sopportarsi da 40 anni tondi.

Diciotto giugno 1978: spareggio promozione fra Nocerina ed etnei, il “Ceravolo” come scenario in teoria neutro, anche se tutto è tranne che neutra la tifoseria di casa. Dalle tribune arriva una spinta in più per i campani dalle tribune, che verranno promossi per la prima volta nella loro storia in serie B. Risale a quel giorno il gemellaggio con i nocerini, dal 1985 diventato ufficiale pure fra i due Comuni (a Catanzaro c’è una targa celebrativa fatta dall’amministrazione comunale di Nocera inferiore). Ed è nata ovviamente quel giorno la rivalità sportiva (e purtroppo non soltanto sportiva) fra catanzaresi e catanesi.

Lo stadio siciliano ha riservato spesso amarezze e batoste. In campionato il successo manca da una vita: 26 maggio 1974, Carlo Petrini firma di quell’1-0. Sabato pomeriggio Maita e compagni se la vedranno pure con la tradizione, negativa come il pronostico. Dai pali li guiderà come al solito Pisseri, ex di turno insieme al mediano Bucolo. Poteva essere loro compagno di squadra anche Giannone, corteggiato da Lomonaco quest’estate e soffiato sul fotofinish proprio da Logiudice, l’unico ex sulla sponda giallorossa. Il fantasista dovrebbe trovare spazio sulla destra del tridente, mentre Fischnaller partirà da sinistra.

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