
C’era la meglio gioventù calabrese nel milione di Tor Vergata, a Roma, al fianco di Leone XIV, per il Giubileo dedicato alle ragazze e ai ragazzi di tutto il mondo. Zaini pieni di coraggio e speranze, si sono messi in cammino per rispondere alla chiamata d’una Chiesa che continua a tenerli al centro del suo impegno pastorale. Hanno ascoltato le parole del Santo Padre che ha insistito sulla pace ferita in troppe parti del mondo: «L’amicizia può cambiare il mondo, può essere la strada per la pace».
«Cercate la santità»
Quattrocento giovani sorridenti sono giunti dall’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova riuniti da gruppi, associazioni e parrocchie. Con loro l’arcivescovo Fortunato Morrone. Almeno una cinquantina sono partiti dall’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace accompagnati dall’arcivescovo Claudio Maniago affiancato dai responsabili diocesani della Pastorale giovanile Francesco Costa e Ilaria Badolato, e al vicario per la Pastorale don Ivan Rauti. Uniti ai coetanei catanzaresi una folta delegazione della diocesi di Lamezia Terme. Don Giovanni Armeni ha invece tenuto le fila del gruppone che ha portato nella spianata capitolina i giovani della diocesi di Locri-Gerace. «Cercate la santità e non meno di questa. Non accontentatevi, non vivacchiate», ha detto papa Leone nella messa conclusiva, rilanciando la palla della speranza proprio al milione di giovani presenti: «Quando tornate alle vostre case e alle vostre comunità portate questo messaggio di gioia che viene dall’incontro con Cristo», ha commentato don Enzo Gabrieli, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali (Ucs) dell’arcidiocesi di Cosenza Bisignano e direttore di “Parola di vita”, anch’egli a Roma con circa cinquecento giovani bruzi riuniti da varie realtà.
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