La Calabria continua a sprofondare verso un tramonto demografico che appare inarrestabile. Del resto, l’Istat ha rilanciato l’allarme su tutto il Mezzogiorno. L’intero Sud si sta impoverendo all’anagrafe tra culle sempre più vuote, servizi pubblici poco competitivi, emigrazione giovanile e invecchiamento dei residenti. Una tempesta perfetta che rischia di far calare il sipario su questo meridione d’Europa, una terra che mostra più di ogni altra regione continentale pericolosi smottamenti nei numeri della popolazione residente, soprattutto in quella meno anziana. Pochi bebè e cicogne disoccupate mentre i giovani fuggono verso luoghi lontani. L’Istituto di statistica di Stato ha definito, sulla base del Censimento, la popolazione residente in Calabria al 31 dicembre 2023 in 1.838.568 abitanti. Rispetto al 2022, mancano all’appello 8.042 calabresi (-0,4%). Quasi due terzi della popolazione vive tra le province di Cosenza (672.432, 3.622 in meno rispetto al 2022) e Reggio Calabria (518.699, 2.150 in meno rispetto al 2022). Complessivamente, sui due territori vive il 64,5% dei residenti.
Una regione sempre più anziana
L’ultimo aggiornamento dell’Istat (è nelle stime al primo gennaio 2025) rivela una popolazione residente scesa a 1.832.147 abitanti, 6.421 in meno rispetto all’anno precedente. Ma, ripescando il dato del 2002 si scopre che la regione ha perso 177.476 abitanti in 23 anni. In pratica è come se fosse sparita la città più grande della Calabria. Senza contare che l’età media è salita oltre i 46 anni. Che significa? Che la regione sta invecchiando. Al primo gennaio del 2024, l’età media era di 46 anni tondi, nel 2023 di 45.7, nel 2022 di 45.5 e nel 2021 di 45.2. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale