Calabria, un futuro di chiome grigie: con i giovani in fuga sale l’età media della popolazione
La Calabria è l’inizio, il punto di partenza di una storia di emigrazione. Una storia che si dipana da questa terra prendendo forma altrove, in luoghi lontani. Questa è una zolla che il tempo sta deformando attraverso il nuovo esodo di giovani verso il Nord che non è più solo un luogo geografico ma è l’altrove, la terra promessa dove costruire un nuovo mondo, nuove famiglie, nuova occupazione. I ragazzi fuggono da una terra schiacciata dalla disoccupazione e dalla oppressione della ’ndrangheta. Lo avevano già fatto i contadini dopo il fallimento della riforma fondiaria, lo stanno facendo in questa epoca i nostri ragazzi che corrono dietro ai loro sogni. Partenze che stanno portando via intere porzioni della Calabria. La regione s’impoverisce soprattutto nelle aree interne e più remote, quelle dei borghi montani dove non nascono più bambini. Paesini del grande vuoto dove manca tutto, persino la speranza. Quella frattura storica che separa le due Italie non si è mai rimarginata. E ora si allarga. Il Nord è vivo (e invecchia più lentamente), è ricco e continua a tenere il passo dell’Europa. Il Mezzogiorno, invece, si spopola. Qui i superstiti sono anziani, emigrati con il cuore, pensando a figli e nipoti che vivono lontani. L’invecchiamento della popolazione, non è solo un problema locale. Rappresenta la nuova sfida degli Stati Occidentali. Nazioni alle prese con la denatalità che nutre la crisi demografica di questo secolo. Anche in Italia si muove il Governo. Qualche settimana fa al Ministero della Salute, si è svolto un vertice col ministro Orazio Schillaci, il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, ed esperti del mondo delle università, della ricerca e della religione. Al tavolo c’era anche il professor Giuseppe Passarino, uno dei più importanti esperti mondiali di genetica, docente dell’Unical dove dirige il Dibest, e, soprattutto, presidente dei genetisti italiani, che da anni studia l’invecchiamento e la longevità dei popoli.