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Scende il numero dei residenti in Calabria. In lieve ripresa la natalità, ma i decessi sono in aumento LA TABELLA

La popolazione residente in Calabria, definita sulla base del Censimento al 31 dicembre 2022, ammonta a 1.846.610 residenti, in calo rispetto al 2021 (-8.844 individui; -0,5%); oltre il 60% della popolazione vive nelle province di Cosenza e di Reggio Calabria.

La diminuzione rispetto al 2021 è frutto dei valori negativi del saldo naturale e di quello migratorio interno, cui si contrappongono in modo insufficiente i valori positivi del saldo migratorio con l’estero e dell’aggiustamento statistico. In Calabria è in lieve ripresa la natalità. I nati sono 13.451 (+232 rispetto al 2021).

Il tasso di mortalità è cresciuto dal 12,2 per mille del 2021 al 12,4 per mille del 2022, con il valore più alto del 12,6 per mille registrato nella provincia di Reggio Calabria.

Le donne sono il 51% della popolazione residente, superando gli uomini di 38mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile.

L’età media si è innalzata rispetto al 2021 da 45,5 a 45,7 anni. Crotone è la provincia più giovane (44,3 anni); Cosenza quella più anziana (46,2 anni), seguita da Catanzaro (46,1 anni). Gli stranieri censiti sono 97.062 (+3.805 rispetto al 2021), il 5,3% della popolazione regionale. Provengono da 158 Paesi, prevalentemente da Romania (27,4%), Marocco (15,5%) e Ucraina (6,5%).

Più di un quarto della popolazione (28,5%) vive nei comuni con popolazione tra 1.001 e 5.000 abitanti e una analoga quota (28,2%) nei sei comuni con oltre 50.000 abitanti (Reggio Calabria, Catanzaro, CoriglianoRossano, Lamezia Terme, Cosenza e Crotone).

I comuni della montagna interna subiscono il maggior decremento di popolazione e presentano una struttura per età più vecchia.

Distribuzione della popolazione e dinamica demografica

I risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2022 consentono di determinare la popolazione residente al 31 dicembre 2022. In Calabria si tratta di 1.846.610 unità, il 3,1% della popolazione italiana. Rispetto al 2021 i dati censuari evidenziano una flessione di 8.844 unità nella regione, percentualmente superiore (-0,5%) a quella media nazionale (-0,1%). In particolare, la provincia di Reggio Calabria perde 3.428 residenti, seguita dalle province di Cosenza (-2.111) e di Catanzaro (-1.652). In termini relativi, le diminuzioni maggiori si registrano nelle province di Reggio Calabria (-0,7%) e di Vibo Valentia (-0,6%) (Prospetto 1). Oltre il 60% della popolazione risiede nelle due province di Cosenza (36,4%) e di Reggio Calabria (28,1%), le sole a superare il mezzo milione di abitanti. Segue la provincia di Catanzaro, che con circa 350mila abitanti raccoglie il 18,5% dei residenti della regione. Le altre due province, Crotone e Vibo Valentia, ospitano il 17% dei residenti. La significativa diminuzione della popolazione residente in Calabria nel 2022 è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-9.488 unità) e quello migratorio interno (–9.765), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero (+9.216) e dell’aggiustamento statistico (+1.193). Tutte le province seguono l’andamento regionale, in particolare, Cosenza è la provincia con il più basso saldo naturale (-3.737) e il più elevato saldo migratorio estero (4.180), mentre la provincia di Reggio Calabria ha il saldo migratorio interno più basso (-3.417).

Focus_CENSIMENTO-2022_Calabria

Il saldo naturale nella regione conferma la dinamica sfavorevole in corso, caratterizzata da un eccesso dei decessi (22.939) sulle nascite (13.451). In Calabria, tuttavia, si registra un lieve aumento delle nascite, per quanto diminuite di quasi un terzo rispetto agli oltre 19mila nati di inizio millennio. Risale il tasso di natalità, che passa dal 7,1 per mille del 2021 al 7,3 del 2022, mantenendosi più elevato della media nazionale (6,7 per mille abitanti). A livello provinciale il maggior incremento si riscontra a Crotone (da 7,8 a 8,3 per mille nel 2022), seguito dalla provincia di Reggio Calabria (da 7,3 a 7,6 per mille); solo Catanzaro è in controtendenza, con un tasso di natalità che scende dal 7,1 al 7,0 per mille. Rispetto all’anno precedente il numero dei morti cresce di 307 unità, in linea con il progressivo invecchiamento della popolazione. L’incremento dell’1,4% è comunque inferiore al dato nazionale (+2,0%). Il più elevato numero di decessi si è registrato durante i mesi più freddi, da dicembre a marzo. In questi quattro mesi si sono rilevati 8.646 decessi, il 38% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato individui anziani e/o fragili dal punto di vista delle condizioni di salute1 . Pur in presenza di una popolazione mediamente più giovane, la mortalità in Calabria è superiore alla media nazionale (12,1 morti ogni mille abitanti) e si attesta al 12,4 per mille nel 2022 (dal 12,2 dell’anno precedente): i valori provinciali variano dall’11,9 per mille di Crotone al 12,6 per mille di Reggio Calabria; a Catanzaro si registra l’aumento più consistente (da 11,6 a 12,1 per mille).

Non si arresta la perdita di popolazione verso il resto del Paese. Infatti, il saldo migratorio interno (con gli altri comuni italiani) ha registrato un bilancio negativo di quasi 10mila persone, oltre un terzo delle quali relativo alla provincia di Reggio Calabria. Il tasso migratorio interno passa da -4,3 del 2021 a -5,3 per mille nel 2022; a livello provinciale la variazione negativa più elevata si osserva nella provincia di Reggio Calabria (da -5,2 a -6,6 per mille) e Catanzaro (da -3,3 a -4,6 per mille); di contro, a Crotone il valore del tasso migratorio interno, pur rimanendo negativo, migliora (da -6,6 a -6,1 per mille). Segnali positivi si rilevano invece, anche nel 2022, per i movimenti migratori internazionali. La differenza tra entrate e uscite con l’estero restituisce un saldo migratorio netto positivo in tutte le province, pari a poco più di 9mila unità a livello regionale. Cosenza, con un saldo positivo di 4mila unità, conferma la propria vocazione di area più attrattiva della regione. Il tasso migratorio con l’estero (5 per mille) è più alto della media nazionale (4,4): in crescita in tutte le province rispetto al 2021, oscilla tra il 3,6 per mille di Catanzaro e il 6,2 per mille di Cosenza.

 

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