La rotta indicata da papa Francesco sulla formazione dei nuovi presbiteri rimane sempre la stessa ed ha come approdo la riforma dei Seminari, privilegiando la strada della sintesi e dell’unità. Il Pontefice lo ha ribadito ancora ieri, quando in Vaticano ha ricevuto i vescovi calabresi per l’inizio della “visita ad limina Apostolorum” che si articola in tre momenti principali: l’incontro appunto con il Santo Padre, il pellegrinaggio ai sepolcri degli apostoli Pietro e Paolo, e quello con i responsabili dei singoli dicasteri della Curia romana.
Ai responsabili delle varie Diocesi, il Papa avrebbe ribadito che la soluzione ideale sarebbe quella di arrivare ad accentrare in un unico Seminario le funzioni fin qui svolte dalle tre strutture attive sul territorio calabrese ovvero Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Le resistenze da superare, ancora una volta, sono diverse e si legano ai timori espressi da una parte delle alte gerarchie ecclesiali su uno “svuotamento” delle proprie comunità di riferimento. Ecco perché potrebbe farsi spazio un’ipotesi alternativa - peraltro non scartata nemmeno da papa Francesco, preoccupato di evitare ulteriori divisioni e lacerazioni sull’argomento - che potrebbe portare al trasferimento a Catanzaro della teologia, cioè degli ultimi tre anni di studi del percorso che serve per diventare sacerdoti, preceduto dal biennio filosofico magari lasciato a Cosenza e Reggio. Tuttavia, si tratta di ipotesi, non confermate ufficialmente.
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