Calabria terra da raccontare. Tra mare, montagna, borghi, tra una storia ultra millenaria che ancora oggi è poco conosciuta dagli stessi calabresi. Ecco allora tre mete, tre occasioni per poter conoscere a fondo la Calabria in questa estate 2023.
Il borgo antico di Precacore
Il borgo di Precacore si trova in cima ad un cocuzzolo di roccia e in posizione panoramica sul letto della Fiumara La Verde e sui paesi circostanti. Precacore e l'attuale abitato di Samo (siamo in provincia di Reggio Calabria) si fronteggiano, divisi dal vallone Santa Caterina, il borgo è facilmente raggiungibile con una passeggiata seguendo un suggestivo sentiero che si inerpica sui fianchi del pendio sul quale insistono i ruderi dell'antico centro. Tra le sue case ormai dirute, spiccano due chiese che negli ultimi anni sono state recuperate con interventi che hanno rinforzato tetti e pareti non snaturando la struttura originaria: la Chiesa di San Giovanni Battista e quella di S. Sebastiano che presenta ancora visibili affreschi del quattrocento. Inoltre all'interno della chiesa di San Giovanni Battista, già Santa Maria delle Grazie, è possibile notare tracce di un affresco murale della Madonna Nera. I ruderi del castello Pitagora, lo scheletro di qualche antica casa; ma soprattutto i vicoli caratteristici che lasciano immaginare la vecchia Precacore nella sua piena vitalità, accompagnano una passeggiata che regala l'emozione di un ambiente unico e una vista panoramica eccelsa. Di recente Precacore è stato "illuminato", grazie all'accordo di programma siglato tra Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte e Amministrazione Comunale, per il recupero architettonico, la messa in sicurezza della rupe e la valorizzazione culturale di Precacore. Dopo decenni l'antico borgo ha riconquistato la luce grazie ad un innovativo impianto di illuminazione a risparmio energetico. L'intervento, concepito e realizzato nel rispetto dei valori paesaggistici ed ambientali tutelati dal Parco Nazionale, interessa tutto il percorso pedonale che dal vallone Santa Caterina conduce fino alla sommità della rupe di Precacore, l'antico insediamento meta di molti visitatori.
La Mileto antica
L'area archeologica di Mileto antica sorge in posizione isolata a pochi chilometri di distanza dal moderno centro abitato. Ubicata ad est dell'altopiano del Poro, la zona si sviluppa su una vasta area il cui aspetto originario è stato stravolto, nel corso degli anni, da violenti terremoti e smottamenti di vario tipo. Ancora visibili e di grande suggestione, sono i resti dell'Abbazia – una delle più grandi della Calabria normanna-, qualche struttura dell'Episcopio e della Cattedrale. Di origini antichissime, Mileto venne scelta da Ruggero I il Normanno come suo luogo di residenza e di potere per via sia della posizione geografica strategica, sia perché già munita di una fortificazione posta in posizione elevata. Mileto fu la ricca capitale normanna fino al 1130, anno in cui Ruggero II trasferì la sede della corte a Palermo; da questa data in poi, il borgo medievale si avviò verso un lento declino, finché non venne definitivamente abbandonato dopo il terremoto del 1783. Gli scavi archeologici condotti nella Mileto medievale hanno indagato specialmente la zona dell'Abbazia della SS.ma Trinità. Degradato, nel corso del tempo, da vari terremoti che ne determinarono anche una parziale ricostruzione nel 1659, il complesso abbaziale si presenta oggi con pochi ma interessanti resti tra i quali spicca, per imponenza, la cosiddetta "Scarpa della Badia", monumentale e solitario rudere di uno dei contrafforti che servivano a contenere l'Abbazia del 1659.
Caletta di Rovaglioso - Palmi
Non solo borghi e parchi archeologici. Ecco il mare e le spiaggette poco conosciute: è il caso di Cala Rovaglioso nella Costa Viola. Un viaggio nella natura incontaminata calabrese per trascorrere momenti di assoluto relax ed immergersi nelle acque cristalline del mar Tirreno. Fondali spettacolari e un percorso mozzafiato per raggiungere Cala Rovaglioso. "Certamente il divertimento specie al mattino è con maschera e pinne.. molto varia è la fauna marina tra saraghi ..donzelle...castagnole.. occhiate..ma il piatto forte della cala è la quantità di stelle marine viste piccole..grandi e dai colori che vanno dall'arancione al rosso scuro... ammirarle nel loro splendore è stato bellissimo solo nel parco marino protetto di Portofino riuscì a vedere la stessa quantità di stelle marine ma ...senza dubbio la trasparenza dell'acqua la vince la cala di Rovaglioso TOP!" Così una delle ultime recensioni sul noto portale Trip Advisor. E ancora: "La caletta, ristrutturata completamente un paio di anni fa, presenta una stradina composta da gradini facilmente percorribili ( no terra, no ghiaia). Il percorso è stato messo in sicurezza attraverso una staccionata che accompagna tutto il cammino verso il mare. Mare cristallino, fondali straripanti di pesci e crostacei. Non vi aspettate lidi o altri servizi, la caletta rovajoso è così come madre natura l'ha concepita. Immacolata e solitaria, una perla della costa viola! Ottima, a mio modo di vedere, l'area pic nic attrezzata di numerosi tavoli e sedie coperte dall'ombra degli ulivi. Solo un consiglio: portate una maschera subacquea, non resterete delusi!".