Nasa e Unical per arrivare sulla Luna. La notizia era nell’aria da tempo, ma solo nelle ultime ore è arrivata l’ufficialità. Nello specifico si tratta del programma “Artemis”, avviato dalla Nasa per portare sulla Luna «la prima donna e il prossimo uomo» entro il 2024 e partire da lì alla conquista di Marte, con un investimento di 86 miliardi di dollari. La missione utilizza SpaceFOM (Space Reference Federation Object Model), uno standard di comunicazione che consente ai moduli diversi di una missione spaziale di comunicare tra loro. Il viaggio sulla luna, intanto è stato rinviato al 2 settembre per motivi tecnici, ma la portata dell’evento è straordinaria- Tra i suoi principali ideatori e autori c’è il professor Alfredo Garro, dell’università della Calabria. A illustrare l’adozione di SpaceFOM da parte della Nasa è stato Edwin Zack Crues, attualmente a capo del team di simulazione dello “Human Landing System Crew Compartment Office” al Nasa Johnson Space Center di Houston. Crues, il quale ha presentato in dettaglio la missione Artemis.
Il professor Garro si è detto «enormemente soddisfatto» dopo «cinque anni di duro lavoro», per la realizzazione del programma Artemis della Nasa. Un progetto che «ci permetterà di tornare sulla Luna e insediarci sul nostro satellite nel prossimo decennio, perché diventi un avamposto per l’esplorazione umana di Marte» ha detto il docente dell’unical.
Garro è professore associato di sistemi di elaborazione delle informazioni presso il dipartimento di ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica. Tra l’altro è vice chair dello Space Reference Federation Object Model, Product Development Group della Simulation Interoperability Standards Organization (SISO) dove lavora alla definizione di standard di simulazione per ambienti di calcolo distribuito con particolare riferimento al dominio aerospaziale. È membro di diverse organizzazioni scientifico-professionali ed è presidente dell’associazione Italiana di Systems Engineering, Chapter “Italia” di Incose.
Artemis è un programma ambizioso, finanziato dal Governo americano, che coinvolge le agenzie spaziali Europea (Esa), Italiana (Asi), Giapponese (Jaxa), Britannica (UK Space Agengy) e Canadese (Csa) e punta fortemente alla cooperazione tra i diversi partner internazionali. Per realizzare missioni così complesse è necessario disporre di avanzate tecnologie di simulazione che, ha sottolineato Crues, si baseranno sullo standard SpaceFOM per consentire ai moduli di missione (razzi, lander, rover, sonde, satelliti) realizzati dalle diverse istituzioni distribuite nel mondo, di interoperare tra loro.
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