Da solo, a piedi, in silenzio, da Assisi a Riace. Da San Francesco, icona di chi ripudia il superfluo, a Mimmo Lucano, riferimento contemporaneo di chi ha una certa visione del mondo. Stefano Lotumolo è vicino alla meta. Non è sicuro che la situazione sanitaria gli faccia finire il pellegrinaggio iniziato il 4 ottobre.
Se tutto andrà bene, tra dieci giorni incontrerà l’ex sindaco, ideatore del «Modello Riace», esempio di integrazione e accoglienza. Comunicazioni scritte e mail contingentate, 25 chilometri di media al giorno, alloggio in tenda oppure ospite di chi l’accoglie. Ora è in Campania, alle porte della Calabria.
Nato a Lucca, 33 anni, lui e l’associazione Africa Master Piece Children, che presiede, hanno base a Olbia. Detto addio al calcio dopo due partite in prima squadra con la Lucchese e due infortuni, per dieci anni è stato floricoltore e poi pizzaiolo.
Fa il fotografo, dal 2015 racconta con l’immagine «cos'è giusto e cosa no». Il 25 settembre era al porto di Olbia, coi colleghi che nel suo camper hanno la redazione ambulante di riviste specializzate in tema di immigrazione, per testimoniare l'accoglienza delle persone a bordo dell’Alan Kurdi.
Ora camminare in silenzio da Assisi a Riace è il modo di mettere tutto in ordine. Le parole confluiranno in un libro. Le immagini continueranno a raccontare il mondo. L’incontro con Mimmo Lucano darà visibilità ad Africa Master Piece Children, attiva in Tanzania con iniziative per l’emancipazione femminile e la condizione infantile, la lotta all’infibulazione delle giovani donne e l’impegno per la scolarizzazione.
Il viaggio non si ferma a Riace. «Ho lasciato una vita oltre i limiti - racconta della giovinezza - il mondo va troppo veloce, bisogna staccare, prendersi una pausa: non siamo qui per spendere il tempo tra lavoro, stress, carriera».
Anche dopo aver scelto la fotografia «ho fatto tanti progetti, sempre di corsa - dice - ora volevo rallentare». «Due passi», da Assisi a Riace, perché «San Francesco ha amato tutti gli esseri viventi come fratelli e il progetto di Mimmo Lucano è irripetibile».
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