Quest’anno in Italia sono stati censiti 244 nidi della tartaruga caretta caretta, dei quali 92 in Sicilia e 92 in Calabria. Le due regioni meridionali sono quelle preferite da questa specie con Reggio Calabria prima in Italia e Siracusa prima in Sicilia come città che hanno ospitato il maggior numero di nidi. Pochi nel messinese, in quanto sul versante Ionico le temperature sono basse e le spiagge di ciottoli non sono idonee a mantenere la temperatura delle uova.
A fornire i dati è stato Fabio Morreale, presidente di Natura Sicula, associazione che aderisce alla Federazione nazionale Pro Natura, che sottolinea come si è allungato il periodo di riproduzione della specie: «Il mese di ottobre segna la fine della stagione riproduttiva della tartaruga comune Caretta caretta che inizia a metà maggio. Due giorni fa abbiamo avuto la schiusa di otto uova nella spiaggia di Sampieri, nel Ragusano. Notiamo con piacere che sono coinvolti bambini e adulti, e residenti delle zone interessate che contribuiscono al monitoraggio dei nidi». Il 2020 è stato un anno favorevole in quanto la fase iniziale della riproduzione «è stata segnata da un minor disturbo antropico determinato dal lockdown.
Dall’analisi regionale emerge che l’animale ha scelto di scavare ben 42 nidi nelle spiagge siracusane, nei 100 km compresi da Agnone a Pachino. Le spiagge più ospitali sono state quelle presso l’Isola delle Correnti, dove l’animale ha deposto per ben 11 volte e quella del Lido di Noto, con 5 nidi. Passeggiare in spiaggia e scoprire un nido, collaborare al monitoraggio per tutto il periodo della incubazione (42-60 giorni), o assistere alla schiusa delle uova, sono esperienze che lasciano un segno indelebile in chi le ha vissute, e incrementano l’interesse per una terra che potrebbe vivere solo di turismo sostenibile e agricoltura», conclude Morreale.
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