La costa ionica calabrese invasa dalle meduse durante questa stagione estiva. Sono diverse le segnalazioni dei bagnanti che in questa prima parte dell’estate incontrano in mare, sempre più spesso, decine di meduse. Una «novità» accolta con curiosità, ma anche con un pizzico di preoccupazioni legate alle «punture» di questo animale planctonico. Il fenomeno, hanno evidenziato all’AGI gli esperti dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), «è indicatore di un cambiamento di temperature dell’acqua, diventata più calda», ma è anche «la conseguenza di parametri della qualità dell’acqua che sono eccezionali».
Un mutamento che interessa, dunque, l’area del Mediterraneo e le coste calabresi e che, rispetto al mutamento delle temperature, viene visto anche come effetto positivo perchè, sottolineano dall’Arpacal, «questo impedisce il proliferare di certi batteri che abbiamo soltanto a determinate temperature». Un effetto che «in climatologia è definito 'feed back positivi o negativì, perchè l’aumento della temperatura dell’acqua non è per forza un indicatore negativo, ma semplicemente un riequilibrio dell’atmosfera biomarina».
In sintesi, gli esperti tracciano una equazione: «Aumento temperatura dell’acqua con conseguente aumento delle meduse che preferiscono temperature più calde e coincidenza con parametri di qualità dell’acqua che sono eccezionali, come sono i mari calabresi al netto di alcune criticità». Una promozione a pieni voti, dal momento che i controlli effettuati da Arpacal lungo tutti gli ottocento chilometri di costa indicano che «i nostri mari sono di ottima qualità, non come qualcuno vuole raccontarci».
L’effetto positivo sulla qualità delle acque calabresi potrebbe essere legato anche al lock down per l’emergenza sanitaria legata al coronavirus, ma quel che è certo è che i prelievi giornalieri effettuati dall’Arpacal hanno fornito elementi positivi e qualità eccellenti su gran parte della costa.
Per quanto riguarda le meduse presenti lungo la costa ionica calabrese, sono di piccole dimensioni, non attaccano, non vanno verso il bagnante, ma è il bagnante ad andarci addosso. La loro forma e i loro colori trasparenti sono spettacolari e meritano di essere protetti e tutelati, evitando quindi di togliere questi animali dall’acqua e farli morire in spiaggia, come purtroppo accade molto spesso.
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