Nuova scoperta sensazionale in Calabria: un'altra specie rara e protetta si aggiunge all'elenco della ricca biodiversità dei mari calabresi. Dopo il ritrovamento del corallo nero a Scilla e del madreporario Dendrophyllia ramea a Nicotera, nel mese di agosto i tecnici del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal hanno rilevato in un tratto di costa rocciosa del versante tirrenico calabrese, la presenza della Patella ferruginea. Il ritrovamento è avvenuto sulla costa dell’alto Tirreno cosentino su calcareniti (roccia sedimentaria formata da particelle calcaree) poco esposte al moto ondoso e ad un’altezza rispetto al livello di marea di circa 10 cm; per tutelare da malintenzionati la biodiversità dei luoghi del ritrovamento, inoltre, i tecnici dell’Arpacal hanno per ora preferito non divulgare il luogo esatto del ritrovamento. “Questa specie predilige substrati granitici e calcarei - spiegano la dottoressa Rossella Stocco e la dottoressa Laura Pirrera che hanno coordinato le attività di monitoraggio dell’Arpacal -. La Patella ferruginea è un mollusco gasteropode endemico del Mediterraneo con un areale di distribuzione attualmente limitato a pochissime e ristrette zone del bacino occidentale. La causa della sua rarefazione è dovuta sia al prelievo illegale che all’impatto antropico sull’ecosistema costiero e per questo motivo è considerata, tra gli invertebrati marini, la specie a più alto rischio di estinzione del Mar Mediterraneo: è quindi protetta dalla legislazione comunitaria ed internazionale”. Le attività di censimento di tale specie si affiancano agli studi in corso sulle altre specie protette Posidonia oceanica e Pinna nobilis, presenti anch’esse nella Direttiva Habitat (92/43/CEE). Come evidenzia il dottor Emilio Cellini, direttore del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal di Crotone, “l’impegno crescente, gli sforzi operativi e l’implementazione delle competenze specialistiche stanno producendo ottimi risultati sia in termini di performance agenziale che di capacità di mole di dati scientifici trasmessi alla Regione Calabria ed al Ministero dell’Ambiente”.