Proprio sul gong finale, a poche ore dalla fine del 2024, è arrivata una proroga di 45 giorni per i commissari straordinari di Asp e Ao a rischio decadenza per la concomitante scadenza (fissata al 31 dicembre) del Decreto Calabria. La misura interessa i responsabili dell’Azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” di Catanzaro, Simona Carbone, dell’Asp di Crotone, Antonio Brambilla, dell’Azienda ospedaliera Gom di Reggio Calabria, Gianluigi Scaffidi. Diverso il caso dell’Asp di Catanzaro dove grazie ad una recente norma approvata in Consiglio regionale e riguardante gli enti sciolti per infiltrazioni mafiose - ed è proprio il caso dell’Asp del capoluogo - l’attuale commissario (in pensione) Antonio Battistini può rimanere in sella. Con la proroga disposta, la Regione intende assicurare la continuità dei servizi e la gestione delle Aziende, senza interruzioni che potrebbero compromettere l’efficacia delle prestazioni sanitarie.
Tuttavia la scelta adottata dai vertici della Cittadella non soddisfa tutti. L’Anaao Assomed, sindacato rappresentativo dei medici, non è per nulla soddisfatta: «Quella presa è una decisione pasticciata e di cortissimo respiro, che irride i malati calabresi, e gli operatori, oltre a dividere le Aziende calabresi tra quelle serie A, con direttori generali stabili, dotati di pieni poteri, e serie B, con commissari resuscitati in limine mortis, limitati all'ordinaria amministrazione, e scadenza più breve di uno yogurt. Si è avuto a disposizione un anno di tempo, e si aspetta l'ultimo minuto utile per prendere tempo, e mettere una pezza sbrindellata ed inconcludente, senza progettazione, senza programmazione, senza ideazione. Se è così che si spera di cambiare volto e verso alla sanità calabrese, stiamo freschi».
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