Calabria

Giovedì 09 Ottobre 2025

Elezioni in Calabria, la resa di un commosso Tridico: "È stata battaglia breve ma intensa. La Sinistra ha bisogno di riforme radicali"

Un applauso, una lunga pausa e gli occhi velati dalle lacrime. Sono le tre immagini che fotografano lo stato d’animo di Pasquale Tridico, leader di un campo largo, larghissimo. Ed è proprio tra le maglie di questa coalizione creata all’indomani delle dimissioni di Roberto Occhiuto che sono cadute le ambizioni del campo progressista. Ci credeva Tridico, anche se i venti che spiravano sulle elezioni in Calabria non andavano nella direzione desiderata dal Pd, dal Movimento 5 Stelle e dalle altre realtà riunite sotto il vessillo del centrosinistra. «E' stata una battaglia breve ma intensa. Le dimissioni di Occhiuto, causate in modo opportunistico, ci hanno colti di sorpresa. La nostra risposta è stata tuttavia forte pur sapendo che era una battaglia difficile.» Lo ha detto il candidato del centrosinistra alla Regione Calabria, Pasquale Tridico, commentando dal suo quartier generale il risultato elettorale. «Ora - ha aggiunto - serve uan risposta politica forte. Da parte mia c'è una grande delusione, ma mi conforta lo spirito di tante persone che si sono battute per spirito. La Sinistra non deve avere paura di riforme anche radicali, solo così possiamo sperare ancora. Dobbiamo riorganizzare il campo progressista. C'è bisogno di politiche industriali per consentire ai nostri giovani di tornare in Calabria. Anche il dato sull'affluenza dimostra che in Calabria ci sono poche persone rispetto a quelle sulla carta. Il mio impegno in Calabria continuerà. Ho telefonato a Occhiuto per congratularmi. Sperando per il bene dei calabresi - ha aggiunto a proposito del rivale, riconfermato - mi auguro che possa governare al meglio, per risolvere tanti problemi irrisolti che abbiamo in Calabria: della sanità, delle infrastrutture».

«Alle urne si è recato poco più del 43%, un punto in meno circa delle ultime regionali che era il 44%. Il risultato - ha osservato - è frutto sostanzialmente di due cose: da una parte lo spopolamento, che vuol dire che tanti elettori della regione non sono presenti fisicamente qui, pur essendo residenti ma sono fuori, per lavoro o per studio, e questo rappresenta il principale problema della Calabria oggi». «Dall’altro - ha proseguito - la disaffezione dei cittadini calabresi nei confronti della politica, un fenomeno che ha un trend nazionale che in Calabria è ancora più forte». Rispetto a tutto questo, ha concluso, «la politica deve dare risposte».

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