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«Mai più morti di “non sanità” nelle aree interne della Calabria»

Il comitato “Salute bene comune” interroga i candidati alla Regione su come intendono rilanciare l’assistenza. E il M5S torna su Serafino Congi: «Chiesto l’accesso agli atti. L’Asp Cosenza ha rotto il silenzio per tacere»

La sanità vacilla da quando ha perso di vista il suo obiettivo, da quando l’assistenza da garantire ai cittadini è stata sacrificata da manager e commissari sull’altare dei bilanci. Le manovre di questi anni sono state rigidamente ancorate a una combinazione di numeri, costi e, soprattutto, tagli. Posti ridotti nelle degenze e corsie sempre meno affollate di “camici bianchi”. Pochi medici sulle ambulanze e nei poliambulatori, Pronto soccorso ridotti a una bolgia e liste d’attesa per visite specialistiche fino a tre anni. E allora, la domanda sorge spontanea: «Quale destino per la sanità nei vostri programmi?».
Un quesito che il Comitato “(Si) La salute bene comune”, intende girare ai candidati alla regione in un confronto pubblico.
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