
«Sto cercando di fare una campagna elettorale col sorriso, dicendo quello che ho fatto, ma anche quello che voglio fare. Agli altri lascio le polemiche, le fake news, i no. Io vorrei che la Calabria fosse tutta quanta una regione del si. E ho sensazioni ogni giorno più positive. In tutte e cinque le province vedo grande partecipazione, grande entusiasmo. Sono molto fiducioso non solo di vincere ma di essere inondato dall’affetto e dall’amicizia dei calabresi». A dirlo è stato il presidente dimissionario della Regione Calabria e ricandidato Roberto Occhiuto, che ieri sera ha partecipato ad una cena di beneficenza a Catanzaro. «Io - ha aggiunto - sto parlando delle cose che ho fatto come è giusto perché io mi ricandido e quindi devo fare il consuntivo. Ora ho cominciato a dire anche quello che vorrò fare. Credo di poterlo dire con la credibilità di chi ha realizzato altre cose in questi anni e di chi sa che ci sono tanti problemi e per questo si ricandida. Non è che penso che in quattro anni abbiamo trasformato la Calabria perché nessuno ha la bacchetta magica nemmeno io».
Tridico: "Esclusione di Lucano non è una bella notizia"
«Mimmo Lucano fuori dalle liste, purtroppo, non è una bella notizia. Abbiamo opposto ricorso chiedendo la sospensiva così come era successo per il Comune di Riace dove era stato considerato decaduto, ma è valsa la sospensiva in seguito a un ricorso. Confidiamo che anche in questo caso possa valere la sospensiva. In ogni caso siamo assolutamente rispettosi di quello che i giudici decidono». Così il candidato alla presidenza della Regione Calabria Pasquale Tridico ha commentato l’esclusione dalle liste di Avs nelle circoscrizioni nord e sud del sindaco di Riace Domenico «Mimmo Lucano a causa della legge Severino dopo la condanna definitiva a 18 mesi per falso nel processo Xenia. I legali di Lucano hanno già presentato ricorso.«Bisogna togliere la politica dalla sanità e ricreare quella rete di medicina territoriale, di case di comunità, di ospedali delle aree interne che non sono state costruite, dei presidi che non ci sono e che, purtroppo, provocano poi l’afflusso massiccio verso gli ospedali grandi».
Lo ha detto il candidato alla presidenza della Regione Calabria Pasquale Tridico, intervenendo ieri sera ad una cena all’aperto nel centro storico di Catanzaro organizzata per beneficenza. «Sto visitando gli ospedali di tutte le nostre comunità. A Reggio Calabria - ha aggiunto - c'è un ospedale funzionante il cui pronto soccorso è affollatissimo di persone che si riversano lì dalle aree interne. Queste famose aree interne che se non ce le mettiamo in testa, che esistono e che sono i tre quarti della Calabria, abbiamo perso di vista esattamente la regione. Perché il pronto soccorso era affollato? Perché non si prende in carico il malato nell’area interna, con la medicina territoriale, con gli ospedali di comunità. Da qui bisogna cominciare. E poi il reclutamento. L’esperienza cubana, sebbene nobile nell’intenzione, si è dimostrato un fallimento. Oggi vediamo che il 30% dei medici sono andati via. Dobbiamo mettere degli incentivi per i medici sul fitto dell’alloggio. Ecco, se noi riusciamo a mettere 6-7.000 euro pro capite, possiamo fare una chiamata di reclutamento ai medici calabresi che stanno in giro per l’Italia e gli diciamo, venite che calmierando il prezzo delle vostre case si può vivere in Calabria e lavorare negli ospedali in Calabria».
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