
“Occhiuto sta utilizzando le tasse dei calabresi per pagare la propria propaganda elettorale!”. Non usa mezzi termini il Partito Democratico della Calabria per commentare il sondaggio -rilanciato oggi dal quotidiano, di destra, Libero- somministrato addirittura prima che la candidatura di Tridico fosse ufficializzata dalla coalizione progressista e che vedrebbe lo stesso in svantaggio rispetto al dimissionario Occhiuto.
“La credibilità del sondaggio -di cui non si conosce nei dettagli il quesito posto al campione intervistato- è svuotata dalla circostanza che, stando al Bollettino ufficiale della Regione Calabria, è stato somministrato da una società a cui, proprio sotto la legislatura Occhiuto, è stato destinato un affidamento diretto per quasi 55mila euro, dall’oggetto eloquente: “Affidamento servizio di sondaggi su temi di interesse dell’Amministrazione”. Insomma, siamo alle solite! I calabresi pagano, la società privata incassa, Occhiuto capitalizza.
Il presidente dimissionario persevera nel vizietto della narrazione fittizia, piegata al suo personale consenso politico e lontana dalla realtà dei fatti. Il tutto mentre la sanità regionale fallisce, la Calabria Film Commission finisce sotto accusa per spese pazze, i territori si spopolano e aumenta la migrazione sanitaria.
I calabresi hanno bisogno di ospedali, lavoro e servizi, non di numeri ad uso e consumo della propaganda di Occhiuto.
Il centrosinistra alla guida della Regione Calabria chiuderà i rubinetti all’uso privatistico delle risorse pubbliche, ristabilendo equità sociale e buona amministrazione”.
La replica di Caputo
“Il Partito democratico si vergogna talmente tanto delle proprie ridicole dichiarazioni, che non trova neanche un poveretto disposto a firmarle. Fino a qualche settimana fa le note erano sottoscritte dal ‘Pd guidato da Irto’, adesso che il senatore dem è riuscito ad imboscarsi talmente bene da scampare il pericolo candidatura alla presidenza della Regione (siamo passati da tre esternazioni al giorno al vuoto cosmico, causa terrore elettorale) abbiamo l’anonimato. Per il resto lo stile rimane il medesimo: solo insulti, fango e zero argomentazioni. Un sondaggio non piace alla sinistra? Allora deve essere per forza falso e pilotato, ed ecco giù accuse e falsità di ogni tipo. Nel frattempo il Pd tace sulla filosofa Donatella Di Cesare, pronta a candidarsi con Tridico e nota per le sue tesi filoputiniane e per l’esaltazione delle Brigate Rosse. Ahi, questo Irto affetto da mutismo selettivo. Ahi, questo democratici a giorni alterni”, afferma Pierluigi Caputo, vice presidente del Consiglio regionale della Calabria.
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