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Regionali in Calabria, Tridico non scioglie la riserva. I progressisti restano fermi al palo

Nessun incontro per la coalizione del campo largo sul candidato alla presidenza della Regione. Oltre a quello dell’eurodeputato, sul tavolo ci sono i nomi di Baldino (M5S), Irto (Pd) e Stasi (Avs)

Lunedì si pensava che l’individuazione del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione fosse ormai solo una questione di ore. E di incontri sull’asse tra Roma e la Calabria. In realtà il quadro si profila un po’ più complicato e meno lineare del previsto. Almeno fino a quando la figura attualmente più gettonata, l’eurodeputato Pasquale Tridico, indicato dal Movimento 5 Stelle, non avrà sciolto la sua riserva, in un senso o nell’altro. È facilmente immaginabile che l’esponente pentastellato e membro del gruppo Left all’Europarlamento, già presidente Inps, non stia prendendo a cuor leggero questa prospettiva: guidare la coalizione del campo largo in Calabria, in una campagna elettorale da sprint, richiederà un notevole sforzo politico. Alle spalle occorrerà quindi avere la massima unità d’intenti per contrastare un centrodestra che con il presidente dimissionario Roberto Occhiuto si muove già per mettere a punto le liste, ostentando una certa sicurezza nel risultato che uscirà dalle urne il 5 e 6 ottobre.
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