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Si vota in Calabria, la minoranza: “Smascherato il tentativo di piegare le regole democratiche”

Il decreto di indizione delle elezioni, pubblicato oggi sul Burc e firmato dal vicepresidente Filippo Pietropaolo, conferma senza ombra di dubbio ciò che le opposizioni sostengono da giorni: dopo le dimissioni di Roberto Occhiuto, le funzioni di presidente della Giunta spettano al vicepresidente per l’ordinaria amministrazione, come previsto dalla Costituzione, dallo Statuto regionale e dalla giurisprudenza. Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo nel consiglio regionale della Calabria, Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto). «Altro che conferenza stampa fantozziana, come l'ha definita Pietropaolo: avrebbe fatto meglio a tacere. Con la sua stessa firma in calce al decreto si è smentito da solo, certificando ufficialmente che il presidente dimissionario non può restare in carica. È la prova che abbiamo avuto ragione fin dall’inizio e che ogni tentativo di piegare le regole democratiche agli interessi elettorali è stato smascherato». Per le opposizioni questa è anche la conferma che, da questo momento, Occhiuto deve lasciare immediatamente la carica di Commissario alla sanità. «Non è ammissibile – affermano – che possa ricandidarsi e condurre la campagna elettorale mantenendo un ruolo che gli garantisce potere e visibilità, alterando le condizioni di parità tra i candidati. La Calabria merita istituzioni credibili e una competizione elettorale leale e con regole chiare e certe. La scelta di indire le elezioni per il 5 e 6 ottobre è poi stata frutto solo delle perplessità espresse dagli organi preposti e non certo dalla volontà di chi avrebbe voluto svolgerle già il 28 e 29 settembre».

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