
Gli occhi della politica calabresi sono puntati su Palazzo Campanella. Oggi il Consiglio regionale si riunisce - salvo sorprese sul mancato raggiungimento del numero legale - per l’ultimo atto di questa legislatura. L’approvazione dell’assestamento di bilancio precederà la discussione sulla decisione del governatore Roberto Occhiuto di dimettersi dall’incarico ricoperto. Al termine del confronto, senza necessità di un voto di approvazione, il presidente dell’Assemblea Filippo Mancuso “congederà” definitivamente i consiglieri. Sarà l’ultimo adempimento prima dell’avvio della campagna elettorale.
Consumato il passaggio nell’Astronave, le attenzioni si sposteranno sulla Cittadella. Tocca infatti al dimissionario Occhiuto, dopo essersi raccordato con il presidente della Corte d’appello di Catanzaro e aver sentito lo stesso Mancuso, firmare il decreto d’indizione di nuove elezioni. Le date più inflazionate - così come ribadito dal presidente del Consiglio in Conferenza dei capigruppo - sono quelle del 12 e 13 ottobre, anche se non è ancora definitivamente tramontata la suggestione di tagliare ulteriormente i tempi e portare la Calabria alle urne già alla fine di settembre.
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