
Una data c’è, la seconda - quella più attesa - forse: il Consiglio chiamato a prendere atto delle dimissioni del presidente Occhiuto si riunirà domani, mentre le prossime elezioni regionali dovrebbero tenersi il 12 e 13 ottobre. Il condizionale è d’obbligo perché il passaggio di domani in aula aprirà di fatto una “finestra elettorale” fra il 28 settembre e il 9 novembre. E nessuno, al momento, può escludere un’accelerazione ulteriore che porti alle urne alla prima data utile, cioè domenica 28 e lunedì 29 settembre.
La strada istituzionale, comunque, è tracciata. La comunicazione del presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, ieri in conferenza dei capigruppo ha spiazzato in parecchi. Ci si aspettava, infatti, una convocazione dell’assemblea non prima della prossima settimana. L’opposizione ha protestato, soprattutto con il capogruppo del misto Antonio Lo Schiavo, ma Mancuso ha precisato che il passaggio con i capigruppo rappresentava soltanto un’informativa e che non ci sarebbero stati margini di trattativa: la normativa lascia al presidente la prerogativa della convocazione della seduta. Qualche malumore, a denti stretti e nei corridoi, anche dal centrodestra. La data di domani, tuttavia, sarebbe stata concordata direttamente con Occhiuto. E questa consapevolezza avrebbe “calmato le acque” nella coalizione.
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