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Dimissioni di Occhiuto, Pitaro: "Lasci subito la presidenza, ora deve subentrare il vice"

“Le dimissioni del Presidente Occhiuto producono effetti immediati. Deve lasciare la guida della Regione Calabria e consentire il subentro del vicepresidente.” È quanto afferma l’avvocato Francesco Pitaro, già consigliere regionale, che interviene con una nota durissima sulla posizione istituzionale di Roberto Occhiuto dopo le sue dimissioni da Presidente della Regione Calabria.

Pitaro invoca il rispetto della normativa vigente, chiarendo che le dimissioni del Presidente costituiscono un atto unilaterale recettizio, ovvero un atto che, una volta ricevuto dall’organo competente, ha efficacia immediata. “Non vi è margine interpretativo – afferma –: Occhiuto, dopo le dimissioni, non è più Presidente”.

Il nodo giuridico: la questione dell'art. 37 dello Statuto

Secondo quanto sottolinea l’avvocato, non può essere invocato l’art. 37, comma 7, dello Statuto della Regione Calabria, che prevede che “il Presidente della Giunta e la Giunta rimangono in carica fino alla proclamazione del nuovo Presidente”. Tale norma, osserva Pitaro, si riferisce all’ipotesi ordinaria di scadenza naturale del mandato, e non può essere applicata a situazioni straordinarie come quella attuale, ovvero le dimissioni volontarie e formalizzate del capo dell'esecutivo regionale.

Il precedente Scopelliti e la sentenza del Tar

A supporto della sua tesi, Pitaro richiama un precedente giurisprudenziale rilevante: la sentenza n. 2255/2014 del Tar di Catanzaro, pronunciata su un ricorso presentato dallo stesso Pitaro insieme all’avvocato Gianluigi Pellegrino. La vicenda riguardava le dimissioni dell’allora presidente Giuseppe Scopelliti e il ritardato subentro della vicepresidente Antonella Stasi, che avrebbe dovuto indire le elezioni nei tempi previsti.

La sentenza – ricorda Pitaro – stabilì che, in casi di impedimento permanente o dimissioni del Presidente, il compito di convocare i comizi elettorali spetta al vicepresidente, in quanto subentrante di diritto. La norma regionale di riferimento è l’articolo 1-bis della legge regionale n. 1/2005, introdotto con la legge 8/2014.

Pitaro avverte: “Proseguire sarebbe abuso e condotta penalmente rilevante”

“Alla luce di tutto ciò – incalza Pitaro – Occhiuto deve lasciare immediatamente la carica, per consentire la corretta applicazione della normativa e il regolare subentro del vicepresidente.” L’avvocato non usa mezzi termini nel definire abusiva e illegittima ogni eventuale permanenza in carica del Presidente dimissionario: “Sarebbe una condotta priva di titolo giuridico e, pertanto, anche potenzialmente penalmente perseguibile, con l’invalidazione di tutti gli atti eventualmente adottati”.

Appello al rispetto della legalità istituzionale

Il messaggio di Pitaro è diretto e inequivocabile: “La legge va applicata, senza forzature o ambiguità. È questione di rispetto delle istituzioni e tutela della legalità costituzionale e statutaria. Le dimissioni sono un fatto giuridicamente compiuto e non possono essere interpretate come sospese o reversibili.”

In attesa di chiarimenti ufficiali da parte della Regione, l’intervento di Francesco Pitaro alimenta il dibattito politico e giuridico su una vicenda che potrebbe aprire uno scontro istituzionale senza precedenti in Calabria.

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